23, Novembre, 2024

Confartigianato attacca il Consorzio di Bonifica: “Rischio alluvioni, borri in pessime condizioni. Come vengono spesi i soldi?”

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Torrenti del Valdarno in cui la vegetazione cresce in attesa di manutenzione che non si vede. “Ma i soldi incassati dal contributo di bonifica come sono stati spesi, nel frattempo?”, chiede Maurizio Baldi, Presidente di Confartigianato Valdarno

Uno 'scollamento' fra il tributo pagato dai cittadini e gli interventi effettivamente realizzati sul fronte della manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua del Valdarno. A denunciare la situazione è Confartigianato Valdarno, attraverso le parole del suo presidente Maurizio Baldi. L'attacco frontale è proprio nei confronti del Consorzio di Bonifica Alto Valdarno. 

"Torrenti, borri e fossi, in Valdarno, necessitano di manutenzione accurata per evitare che alla prima piena l’acqua straripi dagli argini ed inondi strade, case, attività produttive. Il compito spetta ai Consorzi di Bonifica, ai quali i cittadini pagano il contestato 'contributo' che, secondo la giurisprudenza, è dovuto per finalità istituzionali condivisibili che riguardano la difesa dalle esondazioni per la sicurezza della campagna e delle città, l’irrigazione e la razionalizzazione dell’uso dell’acqua per scopi plurimi, la difesa del suolo nei territori di collina e montani". 

Insomma, il pagamento del contributo è ormai prassi. Ma Confartigianato lamenta che non venga messo adeguatamente a frutto: "Andando a guardare il sito internet del Consorzio stesso si vede che nel Bilancio consuntivo 2014 alla voce Valdarno sono riportate entrate effettive per 946mila euro, a fronte di entrate presunte di circa 1 milione e 800mila euro. I lavori ultimati o in corso nel territorio del Valdarno hanno un valore di 343mila euro, quelli in fase di progettazione o in attesa di autorizzazione idraulica sono pari a circa 1.5 milioni di euro".

Cifre distanti fra loro. "Come vengono spesi allora i soldi sul territorio di riferimento?", chiede Maurizio Baldi. Che affronta anche un altro aspetto, quello della realizzazione delle opere stesso: "Chi ha svolto le opere? Come sono state affidate? Sono diverse le aziende del settore del movimento terra che operano in Valdarno ad averci riferito che non hanno ricevuto alcun invito a partecipare a bandi o a presentare offerte". 

E ancora: "Sempre sul sito del Consorzio si rilevano tre interventi relativi a Montevarchi: la manutenzione ordinaria dei Torrenti Ambra e Capolselvi con taglio vegetazione e riprofilatura della sezione idraulica nell’intorno del ponte sulla S.P. 69 nei Comuni di Montevarchi e Bucine; la Manutenzione ordinaria della vegetazione riparia nel centro abitato di Montevarchi; e quella nei bacini del Borro del Giglio, Torrente Dogana e Borro di Valdilago. Non risultano opere di somma urgenza ed in merito alla manutenzione ordinaria sono stati stanziati ed in parte spesi 142mila euro complessivi. Ma basta andare in giro e la realtà parla da sola come testimoniato le foto scattate in questi giorni". 

Insomma, il Presidente di Confartigianato Valdarno chiede spiegazioni e impegni precisi al Consorzio di Bonifica. Perché l'obiettivo è la messa in sicurezza del territorio in vista delle piogge del prossimo autunno. "Occorre – conclude Baldi – che gli interventi abbiano una durata superiore ai 6 mesi, perché non è sufficiente lo sfalcio dell’erba sugli argini, servono interventi risolutivi e duraturi; serve più trasparenza sui criteri di affidamento delle opere, che sarebbe bene contribuissero a dare lavoro alle imprese specializzate nel settore che operano nel territorio; occorre che i piani di intervento nascano dalla concertazione con le amministrazioni locali. Chiediamo interventi risolutivi e strutturali e chiediamo alle Amministrazioni locali di farsi parti attive su queste tematiche. L’alternativa, altrimenti, è il rischio concreto di nuove alluvioni e nuovi danni per i cittadini e il tessuto produttivo". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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