23, Novembre, 2024

Serristori, i Cobas: “Attendiamo le scuse della direzione generale e una plausibile spiegazione dalle Istituzioni”

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Andrea Calò e Domenico Mangiola delegati Rsu Cobas USL Toscana Centro replicano alla Asl che ha proposto l’alternativa di Ponte a Niccheri alla mancanza dei servizi al Serristori. “L’azienda rivela il suo vero volto con un misto di arroganza, insolenza e autoritarismo che non ha precedenti”

Alla mancanza di servizi del Serristori la Asl consiglia ai cittadini l'alternativa dell'ospedale di Ponte a Niccheri. Andrea Calò e Domenico Mangiola, delegati Rsu Cobas Usl Toscana centro insorgono e chiedono alla direzione generale le scuse.

"La nostra ultima denuncia sullo sfascio in atto dell’Ospedale Serristori e il suo inarrestabile declino ad opera della direzione generale aziendale di concerto con la Regione Toscana e i Comuni del Valdarno fiorentino deve aver fatto perdere la foglia di fico a qualcuno, visti i toni di basso profilo utilizzati nella comunicazione di risposta".

Calò e Mangiola continuano: "Abbandonato il solito aplomb di facciata e le consuete formule di rito l’azienda rivela il suo vero volto con un misto di arroganza, insolenza e autoritarismo che non ha precedenti laddove a fatti purtroppo inconfutabili che abbiamo denunciato quali la chiusura della farmacia ospedaliera, la crisi della medicina generale, la sospensione delle attività di pediatria, le drastiche riduzioni della chirurgia e delle attività di sala operatoria, la nuova sofferenza dei servizi di radiologia e laboratorio analisi e il caos nell’organizzazione del lavoro degli infermieri e degli OSS non sapendo come rispondere ha dichiarato genericamente che verranno garantite le prestazioni ambulatoriali e di ricovero (quali) in modo integrato con Ponte a Niccheri. Fuffa e basta"

"Infastidita dal rumore mediatico e dallo stupore di alcuni suoi partner – vedi il Sindaco di Figline Incisa – l’azienda si è poi lasciata andare all’infelice e irrispettosa uscita dichiarando fate poco rumore perché l’Ospedale Santa Maria Annunziata è a pochi minuti “dunque zitti e mosca” e gambe in spalla. Peccato però che il Valdarno fiorentino abbia un Ospedale, con le sue strutture, servizi e tutti i professionisti necessari, nonostante il pesante attacco alle dotazioni organiche, per dare una risposta adeguata ai bisogni socio sanitari della popolazione e quindi è irricevibile l’invito all’esodo rivolto dal dottore Morello a spostarsi verso Ponte a Niccheri, dove ci sono i cantieri, dove manca un parcheggio dove ci vuole la catapulta per accedere ai servizi".

"Non è servito neppure l’uscita dell’assessore regionale alla salute Saccardi di inventarsi da qui a poco un nuovo meeting con i Sindaci per fare il punto su “investimenti e qualificazione del presidio” perché quello che sta accadendo al Serristori è sotto gli occhi di tutti. Tra l’altro il PD si metta d’accordo, Mugnai invoca il solito tavolo, la Saccardi si fa promotrice di convention e il direttore generale nel frattempo desertifica l’ospedale per acuti trasformandolo in un mega poliambulatorio. No non funziona così. Come Cobas non lo permetteremo e a quanto sembra neppure lo straordinario e ricco tessuto democratico della società civile del Valdarno fiorentino che poco tempo fa è sfilato compatto nel dire Giù le mani dal Serristori".

 

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