Nel palazzo comunale di San Giovanni si sono incontrati il sindaco Viligiardi, l’assessore del Comune di Cavriglia, Thomas Stagi e le rappresentanze sindacali di Cgil e Uil dei lavoratori di Poste Italiane
Alle porte dell'entrata in vigore anche in Valdarno del piano di Poste Italiane per la consegna della corrispondenza nella provincia di Arezzo il sindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi, l'assessore di Cavriglia Thomas Stagi, in rappresentanza anche degli altri comuni, e i rappresentanti di Cgil e Uil si sono incontrati per fare il punto e decidere le future azioni da intraprendere.
Il piano di Poste Italiane, che partirà dalla Provincia di Arezzo ma che poi sarà esteso a tutta la Regione Toscana, prevede dal 2 maggio la consegna della corrispondenza ogni due giorni. La decisione dell'azienda è stata criticata dal sindacati che a metà aprile hanno organizzato un sit – in davanti alla Prefettura in segno di protesta. Nell'elenco figurano al momento Cavriglia, Bucine, Loro Ciuffenna e Pergine ma Cgil e UIl ritengono che il piano possa essere esteso anche a tutti gli altri.
Sindaci e sindacati spiegano: "È stata discussa una situazione che vede la Provincia di Arezzo come prima provincia della Regione Toscana oggetto di revisione dell’organizzazione della consegna della posta nei confronti dei cittadini da parte di Poste s.p.a. Questa revisione prevede la consegna della posta ogni due giorni a partire dal prossimo 2 maggio ad esclusione di pochi comuni ad alta densità abitativa per i quali è prevista giornalmente solo ed esclusivamente la consegna della posta prioritaria".
Poste italiane dal canto suo ha spiegato: "in un’ottica di ottimizzazione dei processi di lavorazione della corrispondenza, a partire dal mese di aprile 2016 sarà progressivamente implementata in ulteriori aree del territorio nazionale la Fase II del nuovo modello di recapito a giorni alterni, già avviato in alcune località dallo scorso mese di ottobre".
Sindaci e sindacati dopo la riunione del pomeriggio continuano: "La valutazione che è stata fatta, aldilà delle evidenti ricadute occupazionali, rischia di creare un forte disservizio nei confronti della cittadinanza e problematiche rilevanti soprattutto nei confronti della popolazione più anziana e delle aree meno urbanizzate in particolar modo delle case sparse delle quali è piena la nostra provincia".
"La riunione si è conclusa con l’impegno reciproco ad attivarsi per scongiurare questa decisione e comunque monitorare l’evolversi della situazione che si creerà una volta partita la nuova organizzazione".
"L’impegno delle Amministrazioni Comunali sarà quello di coinvolgere la direzione aziendale provinciale e regionale di Poste Italiane per capire meglio quali sono le valutazioni che hanno portato a questa decisione. È stata inoltre stigmatizzata la scarsa informazione fornita dall’azienda sull’argomento anche nei confronti dei livelli istituzionali".