San Giovanni Valdarno si prepara a vivere un momento di profonda emozione e riflessione in occasione del Giorno della Memoria e dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz. Tra le molte iniziative organizzate per commemorare le vittime dell’Olocausto e mantenere viva la memoria, spicca l’incontro di giovedì 30 gennaio alle ore 17:30 presso la Pieve di San Giovanni Battista, dove sarà ospite Oleg Mandić, l’ultimo bambino sopravvissuto al campo di sterminio nazista.
L’evento sarà arricchito dalla presentazione del libro “Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz”, scritto da Filippo Boni in collaborazione con lo stesso Mandić, che racconta la straordinaria e dolorosa vicenda del giovane prigioniero croato. Un racconto potente che non solo testimonia le atrocità vissute nei lager nazisti, ma diventa anche simbolo di resilienza e speranza.
Giovedì 30 gennaio, il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare dalla viva voce di Oleg Mandić il racconto della sua esperienza. Deportato ad Auschwitz nel 1944, a soli 11 anni, insieme alla madre e alla nonna, Mandić ha vissuto l’orrore dei lager come prigioniero politico, essendo la sua famiglia coinvolta nella resistenza partigiana. Sopravvissuto alle atrocità del campo, incluso il famigerato reparto del dottor Mengele, Oleg è stato l’ultimo prigioniero a uscire vivo da Auschwitz il giorno della liberazione da parte dell’Armata Rossa.
“La forza della testimonianza diretta è qualcosa di unico – hanno dichiarato il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi –. Eventi come questi ci permettono di conservare la memoria di una tragedia che non deve mai essere dimenticata. Ricordare è un dovere, soprattutto in un mondo in cui odio, razzismo e violenza trovano ancora spazio”.
Il libro di Filippo Boni, che sarà presentato durante l’incontro, offre una narrazione toccante e universale. Come spiega l’autore: “Ho scritto questo libro per Oleg e per tutti noi, perché il bambino che lui è stato rappresenta una parte della nostra umanità. È un inno alla speranza, all’amore e alla pace”.
Un messaggio per il futuro. L’incontro con Oleg Mandić rappresenta un’occasione straordinaria per riflettere sul valore della memoria e sul ruolo delle testimonianze dirette nel costruire una società più consapevole. La sua storia ci ricorda che, come diceva Primo Levi, “meditate che questo è stato”, affinché tragedie simili non si ripetano mai più. L’iniziativa, a ingresso libero, sarà aperta dai saluti istituzionali del sindaco Valentina Vadi e moderata da Roberto Vitale, presidente della Fondazione Cinzia Vitale Onlus.