Si è conclusa la scorsa settimana, la prima raccolta di fiorume sulle praterie del Pratomagno: è la prima sperimentazione di questo tipo in tutta la Toscana, ed è stato scelto proprio il Pratomagno in quanto habitat di interesse comunitario oggetto di interventi di ripristino nell’ambito del progetto LIFE ShepForBio.
Il fiorume non è altro che del seme “sporco”, con all’interno anche altre parti apicali della pianta, ed è utilizzato oramai da diversi anni, in particolare in Nord Italia, per interventi di ripristino ambientale (praterie, come in questo caso, ma anche cave e scarpate). Il fiorume viene raccolto da prati donatori appositamente individuati, attraverso una speciale macchina dotata di una spazzola che, trainata da un trattore, stacca solo i semi dalla pianta, lasciando il resto in piedi; il prato potrà quindi essere successivamente pascolato o sfalciato.
Nel caso particolare del Pratomagno, il fiorume sarà utilizzato per ripristinare superfici invase da ginestre e lampone in cui nei mesi scorsi sono stati realizzati interventi di decespugliamento e pascolo rigenerativo. Altri interventi sono previsti anche nel territorio dell’Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve.
Il progetto LIFE, in particolare l’Unione dei Comuni del Pratomagno, acquisterà una di queste macchine, che sarà messa a disposizione di tutti i partner del progetto (Unioni dei Comuni, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi); la macchina sta per essere ultimata e verrà consegnata a breve. Questa prima raccolta è stata possibile solo grazie alla collaborazione del Parco Naturale del Monte Barro, che con il Centro Flora Autoctona della Lombardia, è stato un pioniere dell’utilizzo del fiorume in Italia, e che ha messo a disposizione una delle sue macchine. La Vaghi Engineering, invece, è la ditta che sta producendo la macchina per il Pratomagno, e ha voluto partecipare all’iniziativa contribuendo alle fasi di trasporto.
Le foto sono tratte da https://dream-italia-euprj.eu/life/lifeshepforbio/