23, Novembre, 2024

Silvestro Neri vince il Premio letterario Casentino con la raccolta di poesie “Oltre la quarantena”

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Il sangiovannese Silvestro Neri si è aggiudicato il “Premio letterario Casentino” con l’opera “Oltre la quarantena“, raccolta di poesie incentrata sul periodo pandemico e sugli effetti che questo ha comportato.

Contattato telefonicamente dalla redazione, Silvestro Neri ha raccontato la sua poesia, ripercorrendo la sua storia personale, oscillando fra passato, presente e futuro.

Silvestro Neri, originario di Roma, giunse in Valdarno nel 1976 da neo laureato in medicina in risposta alla crescente richiesta di dottori presso l’allora pronto soccorso di San Giovanni Valdarno. Partito da Roma con l’idea di fare esperienza con un gruppo di altri romani, Neri è rimasto in Valdarno, dove attualmente esercita la professione di omeopata dopo anni da medico di medicina generale. Ha pubblicato, dal 2001, numerose raccolte che lo hanno portato in giro per tutta Italia, come “Canti sospesi fra la terra e il cielo” (2001); “Versi moderni dell’antica Grecia” (2002); “Grecia. Poesia in due atti” (2007); “Alchimia” (2003); “Opera nuova” (2015).

Alla 49 esima edizione del Premio Lettarario Casentino, tenutasi presso l’Abbazia di San Fedele a Poppi la scorsa domenica 23 giugno, Silvestro Neri ha ricevuto il premio critica letteraria da parte della giuria per “Oltre la quarantena”. L’opera, edita da Amos Edizioni e uscita nel novembre 2020, è una raccolta di quaranta poesie e fa riferimento al periodo pandemico del 2020, si configura come una riflessione universale sull’impatto che questo ha generato. Una scrittura veloce e di getto caratterizza i componimenti, che non manca di riferimenti letterari importanti: Neri, infatti, si avvale della poetica di Dante, Petrarca, Leopardi, abbracciando così i grandi poeti italiani dei secoli scorsi. La fretta e urgenza scrittorea di Neri si inseriscono in un tempo lento e futuro, scandito dalla piccole e ripetute azioni dell’uomo e dal coraggio di andare avanti, in un futuro reso possibile anche grazie alla poesia.

Cosa raccontano queste poesie?: “Dopo i tragici mesi di chiusura dovuti alla pandemia di covid 19, ho avuto il bisogno di lanciare un messaggio al di fuori della mia persona. Si tratta infatti di poesie scritte di getto e velocemente, proprio al contrario di come scrivo io, perché sentivo quest’urgenza di comunicare. Volevo mandare un messaggio corale, volevo raccontare di tutte le persone che ho conosciuto. Nel libro, le poesie sono ispirati ai grandi autori del passato, da Dante a Leopardi”.

Immagino che la sua professione di medico sia stata decisiva nel rapportarsi a questo tema: “Si, anche se ero in pensione da medico generale, le persone mi chiamavano per chiedermi consigli e io ho sempre risposto. Non a caso, infatti, arrivato in Valdarno per lavorare in ospedale, sono finito a fare il medico generale perché ho capito che amavo svolgere anche un lavoro empatico con le persone. Mi piace il contatto umano, mi piace riportarlo fuori da dentro di me poi con la poesia”.

Lei ha iniziato a scrivere nel 2001, cosa l’ha spinto alla poesia?: “In realtà scrivo poesia da quando ho memoria. La prima la scrissi a dieci anni per mia nonna e poi non ho più smesso. Credo che scrivere sia per me naturale, all’inizio le tenevo nascoste e mi facevo anche da “editore”. Citando una poesia del mio primo libro “Canti sospesi fra cielo e terra”, sono “il poeta dell’età matura” proprio perché ho capito nell’età il valore di trasmettere i mie pensieri all’esterno. Infatti, il mio primo libro nasce dalla perdita di mia moglie nel 1994, da lì ho iniziato a scrivere scrivere, questa è stata davvero una “comunicazione fra cielo e terra”. Scrivo poesie come una sorta di tentativo di rendere un fatto personale universale, come nel caso di “Oltre la quarantena”.

Il viaggio nella poesia di Silvestro Neri proseguirà il prossimo settembre con due pubblicazioni, “Il custode” e “Il poeta nascosto autobiografica incompleta”. L’idea dell’autore è quella di riunire la presentazione delle due nuove opere.

 

La foto è stata ripresa dalla pagina Facebook Premio letterario Casentino

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