I lavori per terminare le ex scuole Lambruschini di Figline entrano finalmente nelle fasi finali. Iniziato a settembre del 2023, l’intervento ha già visto la realizzazione delle nuove fondazioni, indispensabili per adeguare la struttura alle nuove normative antisismiche. Un lavoro non semplice, con l’inserimento di 32 micropali all’interno di un edificio già costruito; ora seguirà il consolidamento dei solai, la realizzazione dei massetti e degli impianti, il montaggio delle pietre mancanti sulle facciate, l’installazione degli infissi nelle ben 190 finestre della struttura. Dopodiché, si potrà passare agli interni: l’obiettivo è che i lavori finiscano entro dicembre. Si tratta di un intervento dal valore complessivo di 6 milioni di euro (di cui 1 milione e mezzo da fondi Pnrr).
La sindaca Giulia Mugnai, a fine del suo secondo mandato, ha dovuto fare i conti con la vicenda Lambruschini per tutti i dieci anni in cui ha amministrato. “Devo dire che è stata una vera e propria epopea, purtroppo siamo partiti da un cantiere sequestrato, da un’opera che era rimasta ferma per oltre otto anni e quindi si era ammalorata, e che era completamente da adeguare dal punto di vista sismico e statico, perché nel frattempo le normative si erano inasprite per una maggiore sicurezza. Nel tempo siamo riusciti a riprendere in mano il cantiere, riprogettare l’opera, far ripartire i lavori nell’autunno scorso. Finalmente siamo nella fase finale, ci avviciniamo alla conclusione prevista per la fine dell’anno. Un lavoro importante, ma ne è valsa sicuramente la pena: l’immobile sarà restituito alla città, non sarà più un elemento di degrado ma di rigenerazione urbana, di cultura con la biblioteca, di incontri e socializzazione grazie agli spazi polivalenti. Il cuore di Figline che tornerà a battere davvero”.
Il percorso delle ex Lambruschini è stato lungo e complesso. Era il 2006 quando l’allora comune di Figline partecipò ad un bando regionale ricevendo 2 milioni e 700mila euro per la ristrutturazione delle ex scuole: i lavori iniziarono nel 2008 ma furono interrotti nel 2010 con il sequestro e l’avvio di un lunghissimo iter giudiziario, arrivato soltanto nel 2015 all’assoluzione in primo grado con formula piena dell’ex sindaco Nocentini e di tutti gli amministratori dell’epoca. Il comune di Figline e Incisa, nato nel frattempo, riesce ad ottenere il dissequestro definitivo del cantiere soltanto nel 2016, rientrandone così in pieno possesso: è allora che parte l’iter per appaltare una nuova progettazione, necessaria per riuscire a completare l’opera incompiuta. Il nuovo progetto, definitivo ed esecutivo, con direzione lavori e coordinamento della sicurezza, viene assegnato alla Fagnoni Associati che lo presenta nel 2021; nel giro di un anno viene indetta la nuova gara di appalto, dal valore complessivo di 6 milioni di euro, e la ditta vincitrice, la Edilcostruzioni spa, riceve la consegna del cantiere a settembre 2023.
“Oggi – spiega l’architetto Pier Matteo Fagnoni – abbiamo completato il consolidamento delle fondazioni per adeguarle all’attuale normativa antisismica. Adesso saranno realizzate strutture interne di adeguamento antisismico, contemporaneamente stiamo finendo i rivestimenti esterni delle facciate con la pietra e stiamo per iniziare il montaggio degli infissi che andranno a chiudere l’involucro. Infine sarà il turno dell’impiantistica. La previsione è di terminare l’opera entro la fine dell’anno; nella prima fase di questi lavori abbiamo trovato diversi imprevisti che non era possibile individuare durante la progettazione; speriamo di aver risolto tutti questi problemi e quindi di poter arrivare alla fine dei lavori entro la fine dell’anno”.