23, Luglio, 2024

Ricordare per non dimenticare: l’IC di Reggello celebra il Giorno della Memoria

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In occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, l’Istituto comprensivo di Reggello, in collaborazione con il Comune, ha organizzato, presso il Teatro Excelsior, un evento per ricordare i tragici eventi dell’Olocausto. Presente il “Consiglio dei ragazzi”, l’orchestra “Saràbanda” della scuola e il sindaco. 

La Giornata della Memoria è stata istituita per commemorare le vittime dell’eccidio del popolo ebraico perpetrato nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Simbolicamente è stata scelta la data del 27 gennaio per commemorare la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz nel 1945. Proprio nella giornata di ieri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda la frase della senatrice Liliana Segre, “L’indifferenza è la più perniciosa delle colpe“, quindi ricordare e soprattutto trasmettere ai giovani i tragici fatti accaduti diventa l’arma più potente che si possa adottare contro l’indifferenza e contro i tragici fatti che ancora oggi accadono nel mondo, come il conflitto israelo-palestinese.

Ricordare e commemorare diviene così fondamentale nelle scuole. L’IC Reggello ha organizzato, assieme al Comune, questo evento per coinvolgere in primis gli studenti della scuola media Massimiliano Guerri, con il “Consiglio dei ragazzi” e l’orchestra scolastica “Saràbanda”. Il Giorno della Memoria diviene, infatti, un fondamentale momento di formazione personale e crescita presso le scuole: ricordare e celebrare la vita degli uomini che hanno perso la vita durante l’Olocausto serve alle giovani menti a imparare a non essere indifferenti. Conoscere e di conseguenza domandarsi i motivi che hanno portato l’umanità a scrivere questa tragica pagina di storia è di vitale importanza, soprattutto nelle scuole.

Francesco Dallai Dirigente scolastico IC Reggello: “La memoria è importante in ogni circostanza, ma soprattutto quando si tratta di ricordare e prendere coscienza di eventi che hanno segnato la storia dell’umanità. Eventi che si pensava fossero terminati e finiti, invece le tragiche vicende di questi ultimi anni drammatici hanno riportato alla luce questi fatti. La scuola ha un obbligo morale, civile, educativo proprio di fare memoria, ma anche di cercare di allontanare quello che è una delle tragedia di oggi, l’indifferenza che campeggia grandi tratti come il binario 21 a Milano, da dove partivano i treni per i campi di sterminio. Si rischia di soffocare i valori proprio dell’umanità, come l’uguaglianza, la libertà, la fratellanza. Questa giornata dovrebbe richiamare questo aspetto, che la vita è bellissima specialmente per i giovani deve essere un messaggio di speranza, se si rispettano e coltivano valori di libertà, uguaglianza, rispetto, amicizia e amore”.

Presso il Teatro Excelsior, gli studenti hanno potuto ascoltare anche la testimonianza di Tiziano Lanzini, Vicepresidente dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti). L’ANED, infatti, da anni si preoccupa di dar voce e rappresentanza a tutti coloro che hanno sofferto perché avversari del fascismo e del nazismo e che in questa lotta hanno dato la vita. Con la propria testimonianza, la conservazione dei documenti e degli archivi, l’approfondimento storico e culturale sui temi legati alla Deportazione, l’ANED vuole trasmettere attraverso le nuove generazioni la memoria di quanto avvenuto nei Lager nazifascisti e contribuire a formare coscienze civili, eticamente responsabili e attente ai problemi del presente.

Tiziano Lanzini Vicepresidente ANED Firenze: “È importante non solo per ricordare con precisione quello che è successo, perché io credo che tante cose si trovano sui libri, è importante far riflettere i ragazzi su come è stato possibile che tutto ciò si sia realizzato. Io alla fine dei miei interventi, sia quando andiamo nei campi di concentramento sia quando andiamo nelle scuole, chiedo sempre se si siano messi più nei panni delle vittime o dei carnefici. Ovviamente la risposta dei ragazzi è sempre quella di essersi messi nei panni delle vittime, ma io dico che almeno una volta occorra mettersi anche nei panni dei carnefici per chiedersi come è possibile che una persona sia potuta diventare in quel modo. Riflettere allora sulla capacità di poter ragionare sempre con la propria testa e di poter fare autonomamente le proprio scelte, ma occorre durare un pò di fatica. Non girarsi dall’altra parte, guardarsi intorno e soprattutto chiedersi il perché. Io questo giorno parlerò di “triangoli”, categorie in cui avevano suddiviso i deportati, ognuna di esse è un nostro pregiudizio e noi dobbiamo far si che questi pregiudizi che i nazisti avevano cucito sul petto degli uomini non scendano mai più nei nostri cuori”.

Alla commemorazione presente anche il sindaco di Reggello, Pietro Giunti: “È molto importante favorire momenti di riflessione anche attraverso nuovi linguaggi per coinvolgere le giovani generazioni nei temi delicati dell’Olocausto, delle deportazioni, delle discriminazioni e della diversità che hanno segnato il nostro passato. Questi eventi devono essere ricordati, elaborati e discussi ancora oggi, affinché possiamo affrontare con maggiore consapevolezza le sfide del presente. Ritengo fondamentale favorire una riflessione condivisa tra le generazioni. In un periodo come questo, in cui semplificazioni eccessive, revisionismi e distorsioni della verità emergono troppo spesso, è indispensabile promuovere una comprensione approfondita e responsabile della storia. La memoria collettiva e il dialogo aperto su questi avvenimenti sono strumenti cruciali per fronteggiare le insidie attuali con una visione più completa e consapevole del presente”.

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