30, Giugno, 2024

Bucine, confermato anche nel 2024 il divieto di utilizzo del glifosato

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il Comune di Bucine anche per il 2024 mette al bando l’uso del glifosato su tutto il territorio comunale, aree pubbliche e private, agricole ed extra agricole. Il sindaco Nicola Benini, infatti, con specifica ordinanza, ha rinnovato il divieto temporaneo dell’uso di prodotti erbicidi contenenti il principio attivo del glifosato sull’intero territorio comunale, così da tutelare la salute pubblica, le acque ed il suolo. L’ordinanza avrà validità dal 1° febbraio fino al 31 dicembre 2024.

“L’obiettivo – dichiara il Sindaco – è di tutelare la salute pubblica e l’ambiente affinché il nostro territorio possa essere ‘libero’ da pesticidi in una politica di agricoltura sempre più sostenibile. Sappiamo ormai quali danni provoca il glifosato alla nostra salute, oltre ai danni ambientali mettendo a rischio la biodiversità di un territorio”.

L’uso di prodotti erbicidi è una pratica ampiamente utilizzata non solo nelle coltivazioni agricole, ma anche nella cura di giardini e aree verdi da parte di privati cittadini e tra i prodotti erbicidi più diffusi e utilizzati ci sono quelli contenenti appunto la sostanza attiva del glifosato. L’ordinanza rappresenta una delle azioni che il Comune di Bucine intende mettere in campo per la sostenibilità ambientale, tema posto al centro del Piano di Sviluppo Strategico per Bucine e la Valdambra 2021-2024.

“Anche come Distretto Rurale del Valdarno- continua il Sindaco Benini- ci stiamo muovendo in questa direzione con il passaggio al Distretto Rurale Biologico, che ha fra i suoi obiettivi il miglioramento del suolo, la tutela della biodiversità e delle acque e il benessere animale: il divieto di utilizzo del glifosato rappresenta un passo fondamentale per la costituzione del futuro Distretto Rurale Biologico; mi auguro che anche gli altri Sindaci del distretto vadano in questa direzione, un percorso condiviso di sviluppo economico agricolo e turistico, improntato alla sostenibilità ambientale, alla tutela della salute pubblica e alla promozione di buone pratiche ambientali può essere determinante per affrontare la sfida climatica che ci aspetta”, conclude Benini.

Il mancato rispetto dell’ordinanza comporta l’applicazione di sanzioni che vanno da 25 a 500 euro.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati