24, Novembre, 2024

Terranuova: sabato 20 gennaio l’inaugurazione dei due beni restituiti alla comunità dalla lotta antimafia

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Sabato 20 gennaio la comunità di Terranuova celebrerà un evento storico: la restituzione di due proprietà precedentemente sottratte alla criminalità organizzata, ora assegnate al Comune dalla lotta costante contro la mafia. L’amministrazione comunale, in collaborazione con Libera Valdarno, organizzerà un evento pubblico per inaugurare la villetta intitolata alla famiglia Nencioni e il capannone dedicato a Giuseppe Valarioti.

Alle 11 del mattino, il primo momento della giornata vedrà l’inaugurazione della villetta alle Ville, mentre successivamente, sarà la volta del capannone di via Poggilupi. L’evento sarà un’occasione di riflessione collettiva sulla necessità di sconfiggere le mafie e impedire loro di radicarsi nei territori.

I finanziamenti della Regione Toscana, pari a 450 mila euro per il capannone “Valarioti” e 260 mila euro per la villetta “Nencioni”, sono stati assegnati nell’ambito del recupero di beni confiscati. Il capannone, parte di un agglomerato edificato negli anni ’60, sarà utilizzato per la rimessa dei mezzi comunali e l’archivio tecnico, con interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la fruizione ottimale. La villetta Nencioni, invece, è stata completamente ristrutturata per sostenere il co-housing solidale. L’importo finanziato ha consentito un intervento completo di ristrutturazione, rendendola un alloggio moderno e funzionale.

Sergio Chienni, Sindaco di Terranuova Bracciolini:”Si tratta di un momento di particolare importanza per la nostra comunità. Grazie al contributo economico della Regione Toscana e all’impiego di risorse proprie abbiamo potuto riqualificare totalmente i due immobili, una villetta nella frazione Ville che sosterrà il co-housing solidale ed un capannone che ospiterà l’archivio e la rimessa dei mezzi comunali. Un passo tanto atteso che finalmente si concretizza, lanciando un segnale di legalità e di lotta alla cultura mafiosa anche dal nostro territorio. Ancora una volta rivolgo un sincero ringraziamento alla Regione Toscana per aver finanziato il recupero degli immobili e all’associazione Libera per esserci stata sempre accanto in modo puntuale e costruttivo”.

Conclude Chienni:“La scelta di dedicare la villetta ad Angela Fiume, Fabrizio Nencioni e le loro bambine, Nadia e Caterina nasce dal desiderio di commemorare una famiglia che ha pagato con la vita l’ondata stragista del ’93. Intitolare alla loro memoria un immobile confiscato significa rispondere al dovere morale di preservare il loro ricordo. Abbiamo deciso di intitolare l’immobile di via Poggilupi ad un giovane amministratore a fronte dell’uso pubblico che avrà la struttura. Ci sembrava doveroso ricordare il sacrificio di Giuseppe Valarioti che seppur giovanissimo ha lottato in nome degli ideali di libertà e giustizia, pagando con la vita la sua battaglia alla cultura mafiosa”. Il sindaco ha concluso esprimendo gratitudine alla Regione Toscana e all’associazione Libera per il loro sostegno costante in questa importante iniziativa di legalità e memoria.

Pierluigi Ermini, referente Libera Valdarno:“Un giorno importante per Terranuova e per l’intero Valdarno.Questi sono i primi due beni che sono stati confiscati nel nostro territorio, una confisca che risale agli anni ’90 alla famiglia Priolo. Con questo passaggio si chiude un iter molto lungo nel recupero degli immobili ma grazie allo sforzo del Comune di Terranuova e alla Regione Toscana che ha finanziato i lavori i beni tornano a disposizione della collettività. Questo momento dovrebbe offrirci anche l’occasione per una presa di coscienza collettiva, per riflettere sul fatto che con le mafie non ci dobbiamo convivere ma le dobbiamo sconfiggere, impedendogli di entrare nei nostri territori”.

Giuseppe Valarioti nasce a Rosarno il 1° marzo del 1950 da una famiglia di contadini, grandi lavoratori, una famiglia di origini umili e dai valori saldi. Si iscrive prima al Liceo Classico “N. Pinzi” di Palmi, e poi alla facoltà di Lettere Classiche dell’Università degli Studi di Messina, dove si laureerà nel 1974 con il massimo dei voti, riuscendo all’età di soli 24 anni a diventare docente. Professore di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico R. Piria di Rosarno (RC), ha dedicato tutta la sua attività politica alla tutela dei diritti di operai, studenti e braccianti agricoli, oltre che allo sviluppo sociale-culturale-economico della Piana di Gioia Tauro e della Calabria. La sua lotta costante alla ‘ndrangheta gli è costata la vita. Fu assassinato in un agguato mafioso di matrice tutt’ora oscura l’11 giugno 1980, al termine di una cena tenuta insieme ai compagni di partito per festeggiare la vittoria elettorale alla fine di una campagna elettorale in cui aveva dimostrato enorme coraggio, resistendo alle minacce continue e facendo, senza paura, anche i nomi delle ’ndrine locali.

La strage di via dei Georgofili di Firenze – Il 27 maggio 1993, pochi minuti dopo l’una del mattino, a Firenze, in via dei Georgofili, si verificò una terribile esplosione, che sconvolse il centro storico della città. L’esplosione distrusse la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili. Morirono la custode dell’Accademia, Angela Fiume e i componenti della sua famiglia: il marito Fabrizio Nencioni e le figlie Nadia di nove anni e Caterina di due mesi. Si incendiò inoltre un edificio di via dei Georgofili e tra le fiamme morì Dario Capolicchio, studente. Altre trentotto persone rimasero ferite.

 

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