23, Dicembre, 2024

“L’Università a San Giovanni Valdarno”. Ciclo di incontri su lingue, culture e letterature con l’Università di Siena

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Questo fine settimana si inaugura il primo ciclo di incontri su lingue, culture e letterature promosso dal corso di laurea in lingue per la comunicazione interculturale e di impresa dell’Università di Siena con la collaborazione del Comune di San Giovanni Valdarno e del Centro di GeoTecnologie. Il primo appuntamento de “L’Università a San Giovanni Valdarno” sarà venerdì 31 marzo alle 17,30 a Palomar con “Tradurre lingue, mediare mondi”, a cura di Letizia Cirillo.

Quattro incontri dal 31 marzo al 27 maggio, divulgativi su lingue, culture e letterature a ingresso libero e gratuito. Letizia Cirillo, presidente del corso di laurea in lingue per la comunicazione interculturale e d’impresa:” Mi auguro che questo sia solo il primo di una lunga serie di cicli di incontri organizzati dalle sedi di Arezzo e San Giovanni dell’Università di Siena insieme al Comune e pensati specificamente per la cittadinanza. L’Unisi ha un legame molto forte con la provincia di Arezzo e il Valdarno, non solo perché da qui vengono molte delle nostre studentesse e molti dei nostri studenti, ma anche perché negli anni si sono consolidati i rapporti tra l’ateneo e diversi soggetti che operano proprio in questo territorio: amministrazioni locali, scuole, imprese, fondazioni, enti di ricerca, Ong. L’obiettivo di questo tipo di iniziativa è proprio quello di render note le collaborazioni in essere, i progetti comuni e i risultati raggiunti insieme al territorio e per il territorio. In ultima analisi si tratta di avvicinare l’università alle persone, raccontando cosa facciamo e quali ricadute ha quello che facciamo per la vita di ciascuna”.

Ecco nello specifico gli argomenti degli incontri. Si inizia venerdì 31 marzo alle 17,30 con l’evento “Tradurre lingue, mediare mondi“, a cura di Letizia Cirillo. Si prosegue poi venerdì 14 aprile alle 17,30 con “Viaggio nel folklore cinese tra musica e tradizioni“, tenuto da Bin Xuehua e Gianluigi Negro. Appuntamento successivo quello di venerdì 19 maggio, ore 17,30, con “Scoprire la cultura ucraina“, curato da Yulia Chernyshova. Quarta e ultima iniziativa del ciclo in programma sabato 27 maggio, sempre alle 17,30, dal titolo “Fregati dall’accento: identità e discriminazione linguistica”, di Rosalba Nodari.

Nadia Garuglieri, assessore all’istruzione e Fabio Franchi, assessore alla cultura:”La presenza da circa un ventennio dell’Università di Siena, tramite il suo Centro di GeoTecnologie, nel nostro Comune rappresenta un elemento qualificante e di indubbio prestigio per il nostro territorio. Negli ultimi anni dopo anni incerti dovuti alle riforme nazionali che avevano penalizzato l’offerta didattica in sede, l’Università a San Giovanni è tornata ad ampliare la propria offerta formativa, non solo riattivando i corsi di laurea ad indirizzo geotecnologico, ma anche quale sede per seguire a distanza i corsi di area umanistica offerti nella sede del Campus del Pionta di Arezzo. A coronamento di questo percorso, siamo lieti di presentare questo ciclo di incontri, che, se da una parte rafforza la presenza universitaria nella nostra città, dall’altra parte consolida e implementa la collaborazione tra il nostro Comune e l’Università stessa.

Concludono:”Tra tutti, la cultura e il folklore cinese, comprendere i quali è sempre più importante in un mondo globalizzato, in cui la Cina è tra i principali colossi nello scacchiere geopolitico e sociale; la cultura di quell’Ucraina, di cui moltissimo – purtroppo – si parla, solo in quanto scenario della guerra in corso; le competenze di mediazione linguistica e culturale, quali requisito irrinunciabile per rapportarsi compiutamente e correttamente all’altro e alle altre culture, in un mondo in cui i confini nazionali sono sempre più labili e permeabili, rifuggendo – allo stesso tempo – da odiose e a volte impulsive forme di discriminazione. Con questo ciclo di incontri, grazie alla presenza dell’Università di Siena, la nostra città consolida e rafforza il proprio ruolo di polo dell’istruzione, della formazione e della cultura dell’intero Valdarno.”

 

 

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