E’ polemica a Figline e Incisa per gli aumenti della Tasi. Aliquota abbassata, ma spariscono le detrazioni. Intervista a Giulia Mugnai: “Le detrazioni dello scorso anno producevano storture ed erano favorite le seconde case rispetto alle abitazioni principali. Cercheremo il prossimo anno di trovare delle soluzioni. Intanto abbiamo favorito le imprese. Ricordo che l’Irpef e l’Imu sono le più basse del Valdarno”.
La scadenza della prima rata della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, si avvicina e scoppiano le polemiche. Del resto rispetto all'anno scorso l'amministrazione di Figline e Incisa ha apportato delle modifiche sostanziali, riducendo sì l'aliquota dal 2,8 per mille al 2,7 per mille ma azzerando quasi tutte le detrazioni stabilite l'anno scorso dal commissario prefettizio. Ad eccezione di 20 euro per la presenza di un disabile o di un invalido al 100%, e 50 euro per quelle abitazioni principali con rendita catastale sotto i 450 euro. In molti hanno denunciato aumenti significativi: aumenti che – per coloro che si rivolgono ad alcuni caaf – arriveranno solo nella seconda rata di dicembre (alcuni studi calcolano infatti le nuove aliquote e detrazioni solo a saldo nella seconda rata).
Giulia Mugnai ci sono molte lamentele per la nuova Tasi. In molti hanno avuto aumenti inaspettati.
"Abbiamo ridotto l'aliquota sulle abitazioni principali, ma siamo stati costretti a rivedere completamente le detrazioni in quanto quelle stabilite precedentemente dal commissario producevano storture".
Per esempio?
"Per una abitazione medio-grande ad Incisa si poteva in alcuni casi spendere meno che di un appartamento alle Navi di Figline, in una zona popolare. Questo perchè le rendite spesso non sono ancorate all’effettivo valore dell’immobile, né certamente possono essere indicative della condizione economica della famiglia. Dall'altra considerava separate le abitazioni dalle pertinenze. Il Comune ha incassato meno rispetto ad altri territori più piccoli e con meno abitanti. Circa un milione mezzo meno rispetto a San Casciano. Ma la previsione per l'anno scorso era inferiore anche a quella di Reggello".
Quanto prevedete di incassare con la Tasi 2015?
"Circa 200mila euro in più rispetto all'anno passato, ma come detto partiamo da un livello molto basso rispetto anche a Comuni più piccoli di noi"
Però sono state tolte quasi tutte le detrazioni, così vengono colpiti i possessori di prime case.
"Sono state diminuite le detrazioni sulla rendita, per cercare di introdurne altre più ancorate alle necessità delle famiglie, come appunto quelle per i disabili. Inoltre abbiamo deciso di mettere in garanzia le imprese, visto il periodo di crisi ed i segnali di ripresa, e al contempo di tutelare i possessori di piccole abitazioni. Penso che questa sia un'impostazione di sinistra"
I 20 euro di detrazioni per la presenza di disabili e invalidi appaiono simbolici.
"Effettivamente è una detrazione troppo bassa".
Anche il limite di 450 euro di rendita catastale appare però molto basso, considerato che Figline e Incisa hanno in media rendite più alte di Comuni limitrofi, per esempio San Giovanni.
"Ma più basse di quelli chiantigiani: purtroppo la rendita catastale non è di per sè un elemento equo e indicativo dello stato reddituale della famiglia, né dell’effettiva condizione o dimensione dell’immobile. Per questo cercheremo dal prossimo anno, anche se non posso assicurare niente, di far valere anche il reddito di un nucleo familiare per applicare detrazioni".
Attualmente non viene conteggiata nemmeno la presenza di figli.
"Ed è sicuramente un parametro di cui proveremo a tenere conto il prossimo anno".
Non era possibile in qualche modo anche quest'anno stabilire detrazioni a seconda del reddito?
"Purtroppo c'è stata la concomitanza del nuovo Isee, non avevamo parametri attendibili per applicare detrazioni eque".
Molte segnalazioni che sono giunte a Valdarnopost sottolineano come questa Tasi sia iniqua.
"Purtroppo si fanno sentire le differenze con gli altri Comuni che hanno fatto rimanere invariata la tassa rispetto all'anno passato. Ma stiamo parlando di territori che non avevano aliquote e detrazioni stabilite da un commissario prefettizio. Era necessario intervenire anche perchè sono costate nell'anno passato circa 400mila euro per agevolare chi aveva rendite anche di mille euro e seconde case, per le quali si pagava in media meno di una prima casa. Se devo impiegare quei soldi preferisco utilizzarli per abbassare le tariffe per i servizi rivolti alle famiglie".
Stiamo parlando però di abitazioni principali, non era possibile utilizzare l'avanzo di amministrazione per attenuare questa manovra?
"La nostra linea guida è quella di non utilizzare avanzi di amministrazione per spese non correnti ma impiegarli per gli investimenti. Ed infatti abbiamo previsto con quei fondi nuove opere pubbliche per la collettività. Ricordo anche che abbiamo l'Irpef e l'Imu più bassi del Valdarno e questo ha un costo per le casse pubbliche. Non sono state scelte prese a cuor leggero ma studiate attentamente. Cercheremo in ogni caso il prossimo anno di intervenire se possibile, per garantire una maggiore equità e soprattutto una progressività delle detrazioni: agevolazioni in base al reddito e non alla rendita che certamente non è un indicatore reale della condizione delle famiglie".