Anche il Centrosinistra per San Giovanni prende la parola sulla presentazione della casa della Comunità a San Giovanni. A parlare è il capogruppo consiliare Alberto Marziali.
“La pandemia ha fatto emergere molte delle debolezze del nostro sistema sanitario e, in particolare, sono emerse le difficoltà a livello delle cure primarie. C’è voluto uno sforzo enorme per intercettare i bisogni della popolazione nella fase pandemica e non sempre il sistema sanitario c’è riuscito. Ci ricordiamo per esempio, le difficoltà nel riconoscere i casi, nel tracciarli, nel seguire le persone a domicilio, quando era necessario senza farle finire in ospedale. Si è visto subito che stava mancando una organizzazione soprattutto all’inizio, appena scoppiata l’epidemia in Lombardia. Il territorio era assente e senza una rete prossima al cittadino, la gente finiva per bloccare direttamente gli ospedali”.
“Queste riflessioni insieme ad altre analisi, il nostro gruppo insieme al dottor Dimauro e al sindaco Valentina Vadi, le inserì nero su bianco in un documento, nel momento più buio della pandemia. Il documento fu allegato ad una mozione, emendata e accolta a maggioranza del consiglio comunale. Si diceva chiaramente come fossero necessari servizi di cure primarie e di prevenzione, sevizi che svolgessero un ruolo di filtro e di assistenza primaria, in tutte le situazioni, non solo nelle pandemie. C’è voluto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per accogliere queste nostre intuizioni per riconoscere la necessità di rafforzare la nostra sanità e in particolare il sistema delle cure primarie dei servizi territoriali. Il PNRR mette a disposizione un discreto numero di risorse, 7 miliardi per sviluppare le cure primarie e in particolare la parte riguardante le Case della Comunità, l’obiettivo è la presa in carico della persona”.
“La Casa della Comunità che sorgerà a San Giovanni è un luogo fisico di prossimità, vicino alle persone, alle scuole, alle associazioni, sarà di facile individuazione perché è il luogo dove la comunità può accedere per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. Nella Casa della Comunità sarà presente il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie, una struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta,
medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e anche assistenti sociali. Sarà il punto di riferimento continuativo per la popolazione con un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, la telemedicina, tutto quello che serve a garantire la presa in carico della nostra comunità. È passato un decennio da quando la Regione Toscana ha istituito le Case della Salute ora è arrivato il momento di avvicinarsi ancora di più alle persone”