Su pannelli di cemento lunghi 76 metri, con una superficie pittorica di 305, Venturino Venturi 30 anni fa dipinse la storia del territorio: la guerra, la distruzione, gli eccidi, le miniere e poi la speranza in un mondo migliore. A 20 anni dalla morte del maestro l’opera che si trova in piazza Pertini a Castelnuovo dei Sabbioni è stata restaurata,
dotata di una nuova illuminazione
e inaugurata.
L’inaugurazione è stata preceduta da una cena dedicata a vecchi e nuovi abitanti della valle delle miniere. Un momento importante per l’intera comunità che si inserisce nei progetti che, grazie ai 20 milioni di euro che arriveranno al Comune sulla scia del bando di rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischioabbandono e abbandonati, voluto dal Mibact con i fondi del PNRR, stanziati dall’Europa in risposta alla crisi pandemica e pubblicato dalla Regione Toscana, faranno tornare a nuova vita il vecchio borgo di Castelnuovo in Avane. Presenti alla serata il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il senatore Riccardo Nencini, il sindaco di Cavriglia e tutta la giunta.
Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, sindaco di Cavriglia: “Questo vuol essere un momento di condivisione con la nostra comunità. Ripartendo da Castelnuovo ci permette di traguardare il futuro con entusiasmo ed ottimismo. Nei prossimi due anni potrebbero essere realizzati molti milioni di investimenti che partiranno proprio da Castelnuovo: l’ospedale di comunità di Bomba, la ciclopista dell’Arno, il Parco dello sport. Tutti finanziamenti che grazie alla Regione Toscana siamo riusciti a portare a Cavriglia. Il murale che il maestro Venturino Venturi ha creato nel 1992, compie 30 anni, parla di noi e delle nostre sofferenze.
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: “Entrare in Castelnuovo in Avane direttamente dalla strada che portava al paese disabitato e vedere le opere del Simposio che danno a quella strada un tono straordinariamente nuovo è qualcosa che suscita emozione. E’ l’emozione, il desiderio, il sogno di tutte le persone che sono qui stasera”.
Foto e interviste di Michele Bossini