La Lista Civica Castelfranco Piandiscò punta il dito sull’Amministrazione comunale per alcune questioni discusse nel Consiglio comunale del 27 giugno scorso. “Loro sono quelli della facile propaganda, annunciano di tutto, di quello che fanno o che fanno altri nel territorio come fosse opera loro. Ma non rispondono alle domande dell’opposizione. Anche dell’opposizione interna che non perde occasione di fare ironia sulle vicende comiche del consiglio comunale. Siamo arrivati a votare 6 a 6 su una mozione della Lista Civica che chiedeva di ridurre del 70% la tassa sull’occupazione delle aree pubbliche. Un risultato che non cambia le scelte più restrittive dell’amministrazione, ma che ne mette davvero in dubbio la conoscenza e le buone intenzioni su questo fronte”.
I consiglieri Brunetti, Gagliardi e Morbidelli, inoltre, sottolineano alcune richieste a sindaco e giunta: “Abbiamo chiesto al Sindaco, per l’ennesima volta dopo mesi di rassicurazioni e promesse, come mai al 27 giugno l’impianto del tennis di Castelfranco è ancora inattivo nonostante il comune abbia speso soldi per rifarne il tappeto di un campo. Da cosa dipende? Non ci hanno risposto. I giardini pubblici St. Saturnin e altri, ridotti ad un pericolo per i bambini con i giochi instabili e rotti ed altre inefficienze: quanto manca a fare qualcosa? Non ci hanno risposto. In merito alle piazzole per l’atterraggio notturno dell’elisoccorso del 118: quali sono i campi sportivi o gli spazi autorizzati per atterraggio dell’elicottero 118 in orari notturni a Castelfranco, Faella e Vaggio? Dopo le note vicende del campo di Piandisco’. Non ci hanno risposto”.
“A tutte queste domande sindaco e assessori non hanno risposto e risponderanno al prossimo Consiglio comunale, fra un mese. Ci rendiamo conto – concludono i consiglieri del gruppo di opposizione – che bastava un numero, una data, un si o no, e loro ci hanno considerato noiosi e stupidi. E poi parlano di avere interesse per i cittadini e chiedono collaborazione alle opposizioni quando si negano di fronte ad una semplice domanda che prevedeva il minimo della conoscenza di quello che succede intorno a loro e che neppure si rendono conto di dover amministrare”.