Si torna a parlare di gioco d’azzardo e della necessità di una legge di riforma del settore. Per questo il sindaco di Laterina Pergine, Simona Neri, è stata ascoltata dalla “Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico” presso il Senato della Repubblica, per Anci essendone rappresentante in seno all’Osservatorio di contrasto al gioco d’azzardo del Ministero della Salute.
“Serve un testo unico che consenta di affrontare in modo adeguato il tema della prevenzione del gioco d’azzardo patologico, contrastare quello minorile e, in generale, l’illegalità; così come risulta necessario rivedere il sistema sanzionatorio e tutta la filiera del gioco legale – ha sottolineato la sindaca Neri chiedendo alla Commissione di farsi parte attiva di una iniziativa verso il Governo e verso il Parlamento “per giungere, entro il termine della legislatura, all’approvazione di un disegno di legge di riordino di tutta la materia che preveda la definizione dei criteri specifici di localizzazione nel quadro di una imprescindibile armonizzazione delle normative regionali in materia. In tal senso, guardando proprio all’azione regionale in materia sanitaria e alla conseguente attuazione dei Piani di intervento a valere sul Fondo per il gioco d’azzardo patologico, i Comuni – evidenzia Neri – necessitano di un maggior coinvolgimento ai fini di una più efficace integrazione delle azioni di prevenzione e contrasto di tipo sanitario con quelle di presa in carico gestite dai servizi sociali. Inoltre, va aumentata la disponibilità, per gli enti, di dati sulla localizzazione e quantità dei punti di gioco, ad esempio potenziando l’applicativo web S.M.A.R.T. – messo a disposizione degli enti locali dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli e che attualmente consente di monitorare e analizzare l’offerta territoriale del gioco fisico – in modo tale che integri dati e informazioni relative a tutte le diverse forme di gioco pubblico disponibili sui territori”.
Sul tema delle risorse, poi, Anci chiede uno sforzo in tre direzioni: “superare la logica dell’invarianza del gettito; garantire la compartecipazione dei Comuni ad una parte delle entrate derivanti dalle azioni di contrasto al gioco illegale, da utilizzare per i controlli diretti sul territorio e per sostenere campagne mirate anti-ludopatia e, infine, aumentare la dotazione annuale del Fondo GAP, prevedendo al contempo, nei meccanismi di attuazione in capo alle Regioni, il coinvolgimento vincolante dei Comuni nelle azioni di contrasto alle ludopatie, in ottica di intervento integrato socio-sanitario”.
“Il ruolo che può essere svolto dai Comuni è fondamentale – ha ribadito e concluso la sindaca Neri – ma occorrono risorse per effettuare un intervento integrato sulle dipendenze”.
Il tema è molto sentito dall’Associazione dei Comuni che, per proprio per rispondere tempestivamente alle istanze del territorio su questo problema ha da tempo istituito un “Tavolo nazionale sulle problematiche del gioco”, partecipato da rappresentanti di tutte le Anci regionali, che si riunisce periodicamente e affronta i diversi aspetti, sia regolamentari che di intervento sociale, emergenti dai territori.