Sulla questione del regolamento redatto dalla Conferenza Stato – Regioni che potrebbe svuotare il monoblocco della gruccia di alcuni reparti interviene il presidente della Conferenza dei sindaci Maurizio Viligiardi: “Preoccupazione ma senza creare allarmismi”. Intanto annuncia un discorso aperto tra il Valdarno aretino, quello fiorentino e la Valdisieve che potrebbe far raggiungere il bacino d’utenza necessario al mantenimento degli ospedali
È preoccupato ma non vuole creare allarmismi il presidente della Conferenza dei sindaci Maurizio Viligiardi. Il regolamento "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera", parte del decreto attuativo del Ministero della salute della legge sulla spending review, approvato lo scorso 13 gennaio dalla Conferenza Stato – Regioni definisce i presidi ospedalieri e le attività all'interno svolte in base al bacino d'utenza e potrebbe comportare lo svuotamento del monoblocco della Gruccia e la chiusura del Serristori di Figline. Per questo Viligiardi ha già incontrato il Valdarno fiorentino e la Valdisieve per ricompattare un'area che insieme raggiungerebbe oltre 180.000 abitanti e che quindi potrebbe garantire l'esistenza ai due presidi ospedalieri.
"C'è ovviamente preoccupazione, siamo davanti a una fase di riassetto organizzativo complessivo della sanità in Toscana con l'accorpamento nelle tre Asl. C'è quindi molta attenzione per quello che succederà. Io però eviterei, in questo momento, l'allarmismo. Il regolamento della Conferenza Stato – Regioni non è una novità. Noi abbiamo un dimensionamento dei nostri ospedali su base territoriale e sul numero dei posti letto e come Valdarno siamo oltre anche i vecchi regolamenti. La Regione Toscana ha un'organizzazione in rete ed è per questo che negli anni l'ospedale del Valdarno ha avuto l'attuale dotazione di servizi e di personale. Siamo pronti a una fase organizzativa: abbiamo già concordato con il direttore generale martedì una riunione anche per affrontare questo tema. Siamo anche in una fase di sviluppo e non di riduzione delle attività nell'ospedale della Gruccia. I sindaci si stanno organizzando da qualche mese: noi ci siamo visti con il Valdarno fiorentino e la Valdisieve per cercare di ragionare sul bacino di utenza che supererebbe la soglia dei 150.000 abitanti ed eviterebbe anche quel problema di natura regolamentare su cui qualcuno potrebbe intervenire nel monoblocco della Gruccia. Lo stiamo facendo preoccupati di quanto sta accadendo ma anche cogliendo un'opportunità che con la riorganizzazione delle Asl potrebbe mettere insieme un territorio omogeneo".
Il documento che sta per essere redatto tra Valdarno aretino, fiorentino e Valdisieve non comprende soltanto la sanità ma anche le infrastrutture e l'economia. In questo senso rientra anche il ruolo del Serristori di Figline.
"Mettere in sinergia i due ospedali è un obiettivo che ci dobbiamo porre sapendo che ci sono potenzialità diverse tra loro. Ma nulla vieta che gli investimenti fatti al Serristori possano trovare una sinergia con le attività che vengono svolte per il Valdarno e Valdisieve".
"Stiamo ragionando insieme perchè siamo coscienti che se ognuno ragiona per conto suo abbiamo meno possibilità non solo di difendere ciò che abbiamo ma anche di implementare i servizi che possono essere prestati all'interno degli ospedali. Per esempio il rapporto che viene sviluppato tra le due Asl con il melanoma center alla Gruccia e le attività di oculistica al Serristori vanno in questa direzione. Ci sono rapporti che si possono sviluppare e che in questo momaneto hanno più possibilità di essere realizzati per la riorganizzazione complessiva che può giocare a favore".
Non si tratta dunque di unificazione ma di sinergia tra i territori:
"Quello che vorremo sviluppare è un rapporto di collaborazione che ci metta a riparo da interventi di razionalizzazione di qualche genere. Se riusciamo a sviluppare per questo territorio attività che vanno oltre le separazioni delle aziende credo si faccia un lavoro importante per il territorio. Bisogna ragionare perchè il Valdarno sia unito per superare le soglie di popolazione e per sviluppare relazioni che sinora non sono state possibili o sono state messe in secondo piano. Vorremmo che l'organizzazione tra le aziende fosse transaziendale".
Infine il presidente della Conferenza dei sindaci conclude:
"Una cosa è un regolamento che fornisce indicazioni sul dimensionamento degli ospedali un'altra è l'applicazione concreta sui territori e sulla sanità le cui autonomie sono regionali. Cercherei di prestare molta attenzione alla riorganizzazione che la Regione si sta dando ma starei attento a creare allarmismi. Non voglio sottostimare i pericoli ma non vorrei che si creasse un allarme nella popolazione che non sta nella logica delle cose".