Sabato la presentazione del libro dell’architetto Scrascia ha aperto il dibattito sulla programmazione urbanistica: l’attuale Ru di Montevarchi percorre già, in parte, il cammino indicato dalla nuova legge regionale. Ma dall’estate inizia il lavoro per il nuovo Regolamento
"I principi perseguiti dalla Regione sono pressoché gli stessi di quelli che stanno alla base del Piano di Montevarchi, […] un organico e articolato progetto di ampliamento della 'città pubblica' a costo zero per le casse comunali. La Regione Toscana definisce questo stesso progetto […] rigenerazione urbana".
L'architetto Domenico Scrascia lo ipotizza chiaramente, nel suo libro "Urbanistica, Perequazione, Rigenerazione": il Piano urbanistico di cui Montevarchi si è dotata cinque anni fa (andrà in scadenza a novembre) aveva già tracciato un percorso del tutto simile a quello che, oggi, la Regione Toscana ha fissato con la nuova Legge 64/2014. Il principio di base di questa legge è semplice: stop al nuovo consumo di territorio, stop alla cementificazione indiscriminata.
Insomma, le città non dovranno espandersi più al di fuori dei confini già urbanizzati. Non si potranno invadere le campagne con nuove costruzioni. La Regione consentirà però la rigenerazione: in parole povere, il recupero di volumi del tessuto urbano (ad esempio vecchi insediamenti industriali in disuso) su altre aree, a destinazione edificatoria. "A Montevarchi avevamo studiato, cinque anni fa, lo strumento della perequazione: l'assunto di base è praticamente lo stesso", racconta l'architetto Scrascia, Responsabile della pianificazione del territorio del Comune di Montevarchi.
E dunque la strada è tracciata: anche in vista del nuovo Ru, a cui si lavorerà dalla prossima estate. "Certo, ci vorranno degli aggiustamenti, dei perfezionamenti – ammette il sindaco di Montevarchi, Francesco Grasso – soprattutto perché quello strumento, impeccabile da un punto di vista formale, ha bisogno di una 'spinta' affinché le previsioni urbanistiche trovino poi l'attuazione pratica. Su questo dovremo lavorare".
Sabato scorso, alla presentazione del suo volume, si sono confrontati esponenti dell'urbanistica anche di livello nazionale. Tra gli altri, Giuseppe de Luca, Segretario Generale dell’INU; e Silvia Viviani, Presidente nazionale dello stesso istituto. Un'occasione per analizzare non solo l'urbanistica di Montevarchi, ma anche quella di livello regionale e nazionale. Presente al dibattito anche Bruno Gabrielli, architetto e urbanista che fu chiamato nel 1999 dall'allora sindaco Nannicini a redigere il primo regolamento urbanistico della città.
Infine, il confronto a tre, fra lo stesso Rolando Nannicini, Giorgio Valentini e Francesco Maria Grasso: tre generazioni di sindaci a confronto, sulla programmazione urbanistica della città. Idee diverse su uno sviluppo che, è questo l'obiettivo condiviso da tutti e tre, dovrebbe essere più di vallata e meno del singolo comune. Come arrivarci? Le ricette sono diverse, ovviamente. E rimettono in ballo ancora una volta, su un piano pratico, la necessità di guardare al Valdarno come dimensione unitaria.