28, Marzo, 2024

“Il Serristori non chiude”: l’assessore regionale Saccardi rassicura sulle sorti dell’ospedale

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Incontro a Figline sul Serristori con l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi. Presenti, oltre al sindaco Giulia Mugnai, i parlamentari Ermini, Simoni, Becattini e Segoni, i sindaci di Rignano, Reggello e San Giovanni. Per la Asl10 il dottore Alberto Appicciafuoco e Maurizio Grifoni. “Chi scende in piazza strumentalizza le paure della gente”

Sulla questione Serritori è arrivata a Figline, per fare chiarezza, l'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi. Prima ha incontrato sindaco, forze politiche e giornalisti, poi le associazioni. Erano presenti, oltre a Giulia Mugnai, i parlamentari David Ermini, Elisa Simoni e Lorenzo Becattini, del Pd, e Samuele Segoni di Alternativa libera, i sindaci di Rignano, Reggello e San Giovanni, Alberto Appicciafuoco, vicedirettore Asl10, Maurizio Grifoni, responsabile sanitario Ospedale Serristori. L'assessore Saccardi ha ribadito che il destino del Serristori non è affatto incerto, che non esistono rischi di chiusura. Ha confermato anche il possibile e futuro accorpamento del settore sociosanitario tra Valdarno aretino e fiorentino e ha anche criticato l'organizzazione della fiaccolata che si terrà il 30 ottobre. "Chi fa i cortei gioca sulle paure delle persone ma non sui dati oggettivi".

La prima a spiegare è stata il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai che ha definito l'incontro positivo, importante e rassicurante.

"È emerso che non ci sono i presupposti per chiudere il presidio ma anzi arrivano segni rassicuranti. Confermato l'impegno sul DH oncologico e l'ampliamento dei servizi. Pediatria rimane nella sua veste ambulatoriale tutti i giorni fino al sabato. La riduzione oraria, poi, è una necessità di tutta la Asl10 e non solo del Serritori. È una questione di carattere amministrativo. Continuare a raccontare una cosa non aderente alla realtà alimenta preoccupazioni ingiustificate. Molti, infine, degli aspetti del Patto che sono in via di realizzazione. L'oculistica è un modello virtuoso da continuare". Ha poi sottolineato che l'atticità chirurgica è garantita come week surgery.
 

L'assessore Stefania Saccardi ha spiegato che Regione Toscana e Asl hanno ribadito gli investimenti sui servizi, come l’oculistica e l’ampliamento del DH oncologico: da novembre aumenterà il personale da destinare al DH oncologico (da 2 a 5 medici) e, contemporaneamente, inizieranno le prime visite oculistiche. Dal 7 gennaio, poi, prenderanno il via i primi interventi sulla cataratta, mese in cui partiranno anche i lavori di ampliamento del DH oncologico. L’oncoematologia, infine, secondo l'assessore regionale, confermerà la forza del presidio ospedaliero figlinese, destinato a diventare punto di riferimento per tutta l’area sud fiorentina.

"Non c'è arretramento sul presidio di Figline. Stiamo facendo un aggiornamento in merito agli investimenti che soffrono della situazione economica come in tutta la Toscana. Ma le cose più urgenti vanno avanti: il DH oncologico, per esempio, si rafforzerà, c'è già l'appalto in corso, e l'oncoematologia diventerà un punto di riferimento anche per l'area fiorentina. Il 7 gennaio parte l'oculistica, verranno professionisti di primo livello. Queste sono cose concrete. Non c'è alcun rischio di chiusura.  Chi dice che bisogna scendere in piazza per evitare la chiusura dell'ospedale di Figline dice una bugia e non sa nemmeno di cosa parla, strumentalizza le paure della gente. L'ospedale di Figline resta aperto. La week surgery continua, non mi pare che vi siano arretramenti. Non c'è alcuna volontà di indebolire l'ospedale. Chi fa i cortei gioca sulle paure delle persone ma non sui dati oggettivi. Stiamo cercando di dare a ogni presidio la sua vocazione, ma il Serristori non chiude". 
 

Infine la questione di unire il settore sociosanitario del Valdarno aretino e fiorentino: in futuro sarà una concretezza.

"Le zone distretto o società della salute dovranno riorganizzarsi anche con accorpamenti: ce ne sono 34 e tre saranno le aziende sanitarie con la riforma. La riorganizzazione non la faremo con la riforma sanitaria perchè richiede una concertazione con i territori, daremo criteri condivisi con Anci e Uncem e poi inizieremo un percorso con i sindaci, che dovrebbe concludersi nel 2016, per capire se vi siano le possibilità di accorpare alcune zone distretto. È un tema in discussione. I sindaci dovranno essere protagonisti. Dovremmo riorganizzarci su aree diverse da quelle attuali. I sindaci dovranno farlo nel corso del 2016. Ogni territorio dovrà lavorare insieme per vedere se ci sono le condizioni".
 

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