Sulla questione del secondo ponte sull’Arno intervengono oggi la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Elisa Tozzi, e il candidato sindaco del centrodestra unito, Silvio Pittori. “La vicenda del secondo ponte a Figline, che sta tenendo banco anche durante la campagna elettorale, è gravissima. Non c’è trasparenza e soprattutto c’è un totale rimpallo di responsabilità tra Regione, Città metropolitana e Comune di Figline. Auspicare oggi la possibilità che quest’opera fondamentale veda la luce in tempi brevi è a dir poco irrealistico. Si continuano a dire le più svariate inesattezze, ma la verità sta negli atti. A ottobre 2022 è stato dato il via libera all’accordo tra Regione e Metrocittà per lo studio di fattibilità del secondo ponte, con un contributo regionale di 200 mila euro. L’affidamento dell’incarico è stato poi perfezionato tra agosto e settembre 2023 e ad oggi, ampiamente decorsi i novanta giorni previsti per l’esecuzione della prestazione, non sappiamo ancora se lo studio è stato eseguito o se qualcuno lo ha visto”.
“Inoltre, la Città metropolitana ha stanziato 859 mila euro per la messa in sicurezza dell’attuale ponte. La relazione tecnica a corredo della delibera che dispone questa spesa è molto chiara: rispetto ai precedenti accertamenti c’è un generale ammaloramento della struttura, che richiede quindi un intervento pesante. L’opera risale agli anni Sessanta e non è mai stata oggetto di una manutenzione straordinaria. Su quel ponte, che rappresenta la principale via d’accesso ai servizi di Figline, gravita un’intera vallata. Ogni mattina migliaia di persone con il proprio automezzo sono costrette a subire code e tempi di percorrenza indecenti per l’incapacità di dare una risposta in termini infrastrutturali ad una realtà importante come il Valdarno. Oggi si continuano a dire inesattezze, l’ultima delle quali da parte del candidato sindaco Pd. Nella sua errata ricostruzione della vicenda la regione Toscana avrebbe già dato la disponibilità per mettere in campo delle risorse, quando non è assolutamente così”.
“La realtà è una: 859 mila euro per la messa in sicurezza dell’attuale ponte e 200 mila per lo studio di fattibilità del secondo, di cui non si sa ancora niente. I tecnici non hanno avuto modo di approfondire, in Regione non è mai pervenuto nulla e se è stato pervenuto non è stato vagliato il progetto. È totalmente inesatto dire che la Regione Toscana si è già impegnata finanziariamente, perché nessuno ha ancora visto il progetto. Ogni mese che perdiamo tra studi e riesami la struttura va in malora. C’è una responsabilità politica enorme tra Regione, Metrocittà e Comune di Figline, che in decenni non si sono mai posti realmente il problema di creare un’alternativa a quella viabilità. È arrivato il tempo di mettere fine ad una vicenda amministrativa che ha condannato questi territori ad una povertà economica, sociale e di servizi”, conclude la nota di Tozzi e Pittori.