Gli studenti del liceo scientifico delle scienze applicate dell’istituto “Giorgio Vasari” di Figline hanno avuto un’esperienza educativa unica e coinvolgente il 27 marzo 2024, quando si sono recati presso la storica Cappella Brancacci della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L’obiettivo della visita era quello di potenziare il modulo di educazione civica relativo allo studio degli interventi di restauro progettati su basi scientifiche, focalizzandosi sulla chimica del restauro e sull’importanza di tali interventi nella tutela dei beni culturali.
Accompagnati da esperti del settore, gli studenti hanno avuto l’opportunità di esplorare la storia e l’arte degli affreschi della Cappella Brancacci, mentre venivano informati sulle indagini diagnostiche in corso e sugli interventi di restauro attuati. Questi interventi, condotti con tecniche non-distruttive e strumentazioni portatili, sono finalizzati a comprendere la natura e la dinamica del degrado, nonché a valutare l’efficacia e la durabilità degli interventi precedenti sui leganti e pigmenti dei ritocchi pittorici.
In un momento particolarmente coinvolgente, gli studenti hanno potuto salire sui ponteggi per esaminare da vicino gli affreschi e partecipare alla sessione “Brancacci POV” utilizzando tablet e visori RV. Attraverso la realtà aumentata, hanno potuto esplorare in modo innovativo i dettagli dei capolavori artistici, coinvolgendosi attivamente in un’appassionante esperienza interattiva.
Un aspetto degno di nota è l’utilizzo del prototipo basato sul framework open source ATON sviluppato dal CNR ISPC, che ha permesso agli studenti di esplorare la Cappella Brancacci in modo collaborativo, scambiando idee e opinioni e scoprendo le storie che si celano dietro alle opere di Masaccio, Masolino da Panicale e Filippino Lippi.
L’uscita didattica è stata programmata in collaborazione con il CNR divisione ISPC, che si impegna nell’eccellenza scientifica e nell’innovazione nella conoscenza, conservazione e valorizzazione dei beni culturali attraverso ricerche collaborative coinvolgenti discipline umanistiche, scienze sperimentali e applicazioni tecnologiche. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a “Friends of Florence” e alla sua presidente Simonetta Brandolini d’Adda, nonché al Comune di Firenze, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e all’Opificio delle Pietre Dure per il loro fondamentale contributo al progetto.
Questa esperienza ha permesso agli studenti di non solo acquisire conoscenze pratiche nel campo della chimica per l’arte e del restauro, ma anche di sviluppare una maggiore consapevolezza dell’importanza della conservazione del patrimonio culturale e dell’interdisciplinarità necessaria per raggiungere tale obiettivo.