18, Novembre, 2025

Setteponti e Balze Patrimonio dell’Umanità: l’appello di Carbini e della Fondazione Mauro e Nuccia Capitani

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La Setteponti (la vecchia Cassia Vetus) e le Balze come Patrimonio dell’Umanità. E’ questa la sintesi di un appello diffuso da Francesco Carbini, in veste di vice presidente della Fondazione Mauro e Nuccia Capitani.

Il Cammino dei Setteponti, che parte da Pieve di Cascia, in provincia di Firenze, attraversa Reggello, Pian di Scò, il bellissimo borgo di Castelfranco di Sopra, Montemarciano, Loro Ciuffenna, San Giustino Valdarno e percorre 60 chilometri fino a Buriano di Castiglion Fibocchi, alle porte di Arezzo, costituisce per tutti i valdarnesi un orgoglio e un percorso di enorme fascino.

Il nome Setteponti deriva dai numerosi passaggi sopra i torrenti che scendono o scendevano dal Pratomagno nel Valdarno. In realtà, i ponti sono molti di più, ma questo numero nel Medioevo aveva un forte significato religioso.

I ponti erano e in parte lo sono ancora di pietra a schiena d’asino, con una sola arcata, come il ponte romano di Loro Ciuffenna.
Tuttavia, ce n’era uno che aveva sette arcate – lo attraversò anche Leonardo da Vinci nei suoi viaggi da Firenze in Val di Chiana – il Ponte a Buriano, che ancora oggi conserva inalterata la sua bellezza.

Qualcuno sostiene che il nome Setteponti derivi proprio dalle sette arcate di questo ponte.
La strada tocca antiche pievi romaniche, borghi medievali e chiese millenarie, luoghi che sono stati tonte di ispirazione per artisti come Masaccio, Piero della Francesca e Leonardo.
Insomma, un insieme ineguagliabile di bellezze naturali, storia millenaria, arte, cultura, enogastronomia e tradizioni che fanno di questo lungo percorso una sommatoria di beni materiali ed immateriali ancora da valorizzare al meglio e far conoscere al grande pubblico.

“La Toscana ha ben 7 luoghi che, a partire dal 1982, sono stati dichiarati siti Patrimonio dell’ Umanità dall’UNESCO – ha dichiarato Francesco Carbini, in veste di vicepresidente dalla Fondazione Mauro e Nuccia Capitani – Pensiamo però che questo territorio, nel nostro Valdarno, abbia tutti i requisiti, insieme all’unicità delle Balze, per ottenere questo prestigioso riconoscimento mondiale anche per la ” Cassia Vetus”, così da poterla lanciare a livello internazionale più di quanto sia stato fatto finora”.

“C’è da augurarsi – ha concluso – che tutte le Istituzioni del territorio, ad iniziare dalla Regione Toscana, si uniscano per un traguardo che entrerebbe nella storia. Intanto sono fiero che la Fondazione Mauro e Nuccia Capitani lo abbia messo fra i suoi obiettivi”.

 

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