Uno degli appuntamenti più amati di settembre torna ad animare la comunità di San Giovanni Valdarno: il “Perdono dei Sapori e Saperi”. L’evento che unisce gusto, intrattenimento e cultura in occasione della tradizionale Festa del Perdono. Per tutto il fine settimana Corso Italia si trasformerà in uno spazio dedicato alla scoperta del territorio grazie alla presenza di food truck, artigianato e attività per tutte le età.
La giornata di sabato si è aperta alle ore 16, nella pieve di San Giovanni, con l’inaugurazione della mostra “La Paresse. L’elogio della lentezza”, di Erasmo Pucci, giovane e talentuoso artista sangiovannese. La mostra sarà visitabile fino al 22 settembre. A seguire, alle ore 17 il palcoscenico di piazza Masaccio ha ospitato i Ragazzi d’Arnolfo e lo spettacolo di bolle di sapone del clown Ferux. Alle 18:30 è stata inaugurata un’altra mostra: Il Perdono. Offerta, Mistero, Vita” di Filippo Rossi, curata dal professor e monsignor Timothy Verdon. Una riflessione sull’atto di perdonare o di ricevere il perdono, in un continuo incontro tra memorie del passato e contemporaneità, laicità e religiosità. Dalle ore 20:30 alle ore 23:30 è andata in scena la spettacolare “Parata d’incanto”, a cura della Compagnia Sogni della Fenice, con trampolieri, ali luminose e visual led. La serata è culminata con il concerto in piazza Masaccio della Baro Drom Orkestar insieme ai Martinicca Boison. Nel frattempo per tutta la serata, ha aperto i battenti il Mercato dei Sapori e Saperi che he animato il corso fino a mezzanotte.
La giornata di domenica prosegue con divertimento e gusto. Per tutto il giorno, dalle 10 alle 24, Corso Italia ospita nuovamente il Mercato dei Sapori e Saperi. Accanto alle delizie gastronomiche, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 19 i più piccoli (bambini dai tre anni) potranno partecipare ai laboratori di cucina ed educazione alimentare a cura di Barbara Lapini. Alle 11 nella basilica di Santa Maria delle Grazie si celebra la Santa Messa del Perdono. Nel pomeriggio, alle 15:30, il Palomar ospita l’ottava edizione del concorso per il Miglior Vinsanto Artigianale, una delle eccellenze del territorio. La selezione e la premiazione, a cura dell’Associazione Pro Loco, coinvolgono produttori locali ed è affidata a una giuria composta da esperti e appassionati. Mentre dalle ore 15:30 alle 19, è il turno della band dai ritmi brasiliani: Masquerada. A seguire dalle 16:30 alle 19 spazio all’illusione con lo spettacolo di Magic Andrea. Alle 19, piazza Masaccio diventa il palcoscenico della tradizionale Tombola del Perdono, accompagnata dal Concerto Comunale e dalla partecipazione straordinaria del celebre macellaio-poeta Dario Cecchini. La giornata si chiude alle 21:30 con il concerto del Shel Shapiro Trio, che porta in città la voce e la sensibilità di uno dei grandi protagonisti della musica italiana.
Il “Perdono dei Sapori e Saperi” è organizzato da Confesercenti Arezzo, con il contributo del Comune di San Giovanni Valdarno e della Banca del Credito Cooperativo del Valdarno, il patrocinio della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e la preziosa collaborazione della Pro Loco e dell’Ambito Turistico Visit Valdarno. A fare da cornice alla manifestazione, sabato si è tenuta l’inaugurazione ufficiale del Perdono dei Sapori e dei Saperi, accompagnata dall’apertura della mostra “Il Perdono. Offerta, Mistero, Vita” dell’artista Filippo Rossi, curata da monsignor Timothy Verdon.
Sono intervenuti il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, l’assessore Massimo Pellegrini, il vice direttore di Confesercenti Arezzo Lucio Gori, il presidente del comitato esecutivo Bcc Banca Valdarno Luciano Moretti, il presidente della Pro Loco Angelo Bonadio. Mentre per l’inaugurazione della mostra: l’autore Filippo Rossi, il curatore Professor Monsignor Timothy Verdon, l’assessore alla cultura Fabio Franchi.
Sindaco Valentina Vadi: “Stiamo per inaugurare una parte importante del Perdono 2025, che è il Perdono del mercato dei sapori e dei saperi, a cura di Confesercenti Arezzo e Valdarro. Per il secondo anno consecutivo, vedete in Corso Italia questo bellissimo mercato, con tanti banchi importanti che sono stati portati, grazie soprattutto all’intervento di Confesercente e poi ha organizzato in Corso Italia anche delle iniziative collaterali. Poi c’è il luna park in Piazza Cavour e in Piazza della Libertà, in Piazza Masaccio in questo momento si stanno esibendo i ragazzi d’Arnolfo. Stasera ci sarà un altro bel concerto, con i Baro Drom Orkestar e Martinica Boison e l’orchestra che si esibiranno a partire dalle ore 21:30, domani sera lo straordinario Shel Shapiro Trio. Noi siamo particolarmente felici, ci sono tante persone, chiaramente è una grande soddisfazione. È una festa della tradizione sopratutto della tradizione religiosa. San Giovanni è uno dei comuni in cui è più antica questa tradizione. È veramente un momento tanto atteso dai Sangiovannesi ma non soltanto, dai cittadini dell’intero Valdarno.”
Presidente del comitato esecutivo Bcc Banca Valdarno Luciano Moretti: “La banca è sempre vicina alle iniziative che valorizzano il territorio. La festa del perdono è nata come festa religiosa ma oggi è diventata un’occasione anche di valorizzazione di tutte le tradizioni, di tutte le attività che vengono svolte ed è l’occasione per iniziative culturali e popolari. La banca, quando ci sono queste iniziative, è sempre presente accanto ai Comuni, accanto alle ProLoco, accanto ai mondi delle associazioni che appunto lavorano per la crescita e lo sviluppo di territori.”
Direttore di Confesercenti Arezzo Lucio Gori: “Nuova edizione anche quest’anno del Perdono dei Sapori e dei Saperi con Confesercenti, grazie alla collaborazione e al contributo dell’amministrazione comunale della Banca del Credito Cooperativo del Valdarno con il patrocinio della Camera di Commercio in collaborazione con la ProLoco propone questa nuova edizione ricca anche quest’anno di proposte, di curiosità e di tante specialità gastronomiche. Farla da padrone ancora una volta di tanti espositori con le principali prodotti della gastronomia aretina, toscana e di tante altre regioni, tante specialità che in questi due giorni animeranno il corso di San Giovanni Valdarno, quindi proponendo tante curiosità e invitiamo quindi tanti a venire, sia questo sabato sera che per tutta la giornata di domenica, a degustare le specialità. Novità dell’ultima ora, i food truck rimarranno anche lunedì, e quindi anche la fiera tradizionale del lunedì che si svolgerà come la vecchia tradizione anche con tanti prodotti di abbigliamento, pelletteria, calzature si arricchirà anche dei food truck. Quindi chi non avrà la possibilità di venire sabato e domenica sappia che anche lunedì per tutta la giornata potrà trovare numerose specialità che animeranno il corso di San Giovanni. Grazie di nuovo a tutti coloro che arriveranno. Noi ci auguriamo che le tante attrazioni che in questi due giorni , dai ragazzi, Clown Ferux, mago Andrea che ci sarà domani, lo spettacolo della musica con Masquerada, oppure lo spettacolo di sabato sera dei Segni della Fenice sapranno arricchire questa manifestazione e attrarre tanti curiosi, dando un’immagine nuova del Perdono dei Sapori e dei Saperi.”
Assessore Massimo Pellegrini “Sicuramente è una delle feste più sentite e aspettate anche della comunità Sangiovanese, sia a livello storico, ma soprattutto vorrei focalizzare l’attenzione sull’aspetto anche commerciale e economico. Sono 4-5 giorni che richiamano tanto pubblico anche da fuori e quindi un’occasione unica anche per le nostre attività per presentare prodotti, per accogliere persone, per far conoscere la nostra città anche da un punto di vista commerciale. È un momento anche particolarmente difficile quindi è importante che questi eventi richiamino tante persone che diano la possibilità ai nostri negozianti di mettersi in mostra.”
Presidente della Pro Loco Angelo Bonadio: “C’è tanta gente, è un’edizione già consolidata, per cui quando le cose funzionano è bene continuare su questa strada. Questo in fondo è quello che è il perdono: stare insieme.”
Assessore Fabio Franchi: “Casa Masaccio, per il contemporaneo, e Museo della Basilica. Due sedi per una mostra che ci rende molto orgogliosi, che si lega e si sposa benissimo al perdono, alla festa del perdono che stiamo celebrando proprio in questi giorni. Il tema che Filippo Rossi, artista riconosciuto, la cui carriera si svolge su una ricerca profonda su quello che è il sacro e l’oltre che sta nel sacro, ci porta a riflettere sul perdono tra la concretezza, la vita quotidiana e l’oltre il sacro.”
Filippo Rossi: Questa mostra si intitola Il perdono ed è il normale proseguio della grande mostra che c’è stata ad Arezzo l’anno scorso e si intitolava Oro. È una cosa che mi appartiene molto perché riguarda un tema che è molto vicino alla situazione territoriale vostra, si festeggia in questi giorni la festa del perdono, ma è una cosa che mi appartiene come artista, perché rappresenta un aspetto molto particolare della pittura spirituale, un tema che io affronto oramai da più di vent’anni. Calza benissimo in questo periodo storico in cui c’è necessità di trovare anche delle chiavi, di soluzione, di suggerire delle visioni diverse. Il perdono è proprio una di questa. Sedi tra l’altro di figure importantissime, perché in quanto storico dell’arte mi sento omaggiato di poter esporre nei luoghi di Masaccio e di Beato Angelico, mi danno la possibilità di affrontare questo tema creando una sorta di dialogo diretto con lo spettatore che di fronte alle opere non vedrà delle didascalie, avrà un testo molto importante, ricco e profondo del Curatore Timothy Verdon che apre a una dimensione particolare, molto profonda, che permetterà allo spettatore di crearsi uno spazio proprio, in cui dialogando con l’opera avrà modo di poter affrontare anche interiormente e sentimentalmente il processo del perdono. Perdono che è chiave dei rapporti umani, perdono fra persone, all’intero della coppia, fra popoli, perdono come in questo caso tra i vari personaggi della sacra scrittura. Quindi è una grande occasione per me per poter testimoniare e anche rappresentare questo tema. Ma anche di poter continuare nel territorio dell’aretino la possibilità di far vedere i miei lavori, sopratutto i materiali, l’utilizzo dell’oro le superfici molto lavorate. Quindi una grande occasione spero che possa aver un buon riscontro.”
Timothy Verdon: “Questa mostra, pensata per l’occasione del perdono, della perdonanza, qui a San Giovanni Valdarno e nei paesi vicini, ha come tema appunto il perdono in senso puramente religioso. Quindi l’autore delle opere, Filippo Rossi, pittore fiorentino, che lavora con l’astrazione, comunque aveva in mente i grandi episodi del perdono nelle scritture, nel Vangelo, il Buon ladrone ad esempio perdonato dal Signore sulla sua croce, San Pietro che aveva rinegato il Signore e poi viene non solo perdonato ma promosso a capo della Chiesa, Maria Maddalena che per la tradizione occidentale era quella donna peccatrice, perdonata da Gesù nel Vangelo, che poi diventa grande santa e appostola dice l’antica tradizione. Rossi ha lavorato con questi temi blibici per portarci oltre la bibbia. In questo concetto il perdono da inizio a una nuova vita. Il buon ladrone entra in paradiso con il signore, Pietro diventa principe degli apostoli, la Maddalena diventa santa e apostola. Quindi il perdono come quel lavorio interno alla persona, perdono che è un dono di dio o di altri che devono perdonare, un dono che bisogna accogliere. La persona perdonata deve accettare di essere stata perdonata. L’insieme di questi movimenti, di perdonare e di accogliere il perdono, crea questo movimento interiore che è l’inizio di una nuova vita. Rossi è molto focalizzato su questo fermento interno alla persona che porta verso una vita nuova. Quindi anche prescindendo dal significato religioso, su cui non insiste, vuole comunque catturare quel clima di dono e accettazione del dono che per lui è l’inizio di una nuova vita. Nelle tre sale di casa Masaccio, in alcune sale del museo della basilica qui a San Giovanni Rossi ci mette a contatto con questo mistero vitale all’interno delle persone. È una mostra elegante, che ci tocca e lascia ognuno libero di leggere i propri significati che la propria vita suggerisce intorno a questo tema.”


