05, Novembre, 2024

Oculistica e oftalmologia:
intervista al Dott. Nicola Lorusso

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Nicola Lorusso, medico oculista, specializzato in Oftalmologia presso l’Università degli Studi di Siena, dopo alcune esperienze formative all’estero, in particolare a Barcellona (IMO – Instituto de Microcirurgia Ocular) e a Il Cairo (Etape Foundation), da due anni collabora con l’equipe medica del Policlinico di Siena, vero e proprio polo d’eccellenza per l’oculistica.

Il Dott. Nicola Lorusso è inoltre volontario dell’associazione World Medical Aid che si occupa di missioni di volontariato in Africa, in particolare in Costa d’Avorio dove si reca una volta all’anno. Durante queste missioni interviene soprattutto a livello di chirurgia della palpebra e della cataratta su pazienti che presentano patologie in stato avanzato e spesso già in condizioni di cecità. Il fenomeno della carenza di medici oculisti in Africa e l’assenza di un sistema sanitario incentrato sulla prevenzione, e più in generale sulla cura della persona, fanno sì che disturbi visivi come la cataratta raggiungano stadi avanzati diventando delle vere e proprie patologie severe. L’attività di volontariato incentrata sulla chirurgia oftalmica si concentra sui casi più gravi in cui la patologia ha determinato la perdita della vista e non esistono altre possibilità di cura.

Dott. Nicola Lorusso medico oculista specializzato in Oftalmologia

Dottore ci parli meglio della sua specializzazione.
“Sono arrivato a Siena dopo la laurea in Medicina e Chirurgia al Campus Biomedico di Roma per conseguire la Specializzazione in Oftalmologia. Qui ho avuto l’opportunità di approfondire ambiti quali la chirurgia palpebrale e la chirurgia delle vie lacrimali, che ho ulteriormente perfezionato spostandomi in Spagna e poi in Egitto. In questa attività la formazione continua e l’aggiornamento sono fondamentali e oggi, grazie all’ottenimento dell’assegnazione di una borsa di ricerca presso l’Università degli Studi di Siena, partecipo ad un progetto di ricerca riguardo le patologie delle vie lacrimali. Attualmente proseguo un corso di perfezionamento in patologie vitreoretiniche e cataratta presso il Policlinico Universitario Le Scotte di Siena, ed in parallelo svolgo attività ambulatoriale in Valdarno, presso il centro LN Medical Center, e a Rapolano Terme”

In quanto coinvolto in questo progetto di ricerca su quale aspetto della materia sta indagando?
Principalmente sui disturbi delle vie lacrimali, una patologia spesso sottovalutata che si manifesta con un eccesso di lacrimazione che oltre a creare fastidio al paziente può compromettere la sua qualità visiva, e nei casi più gravi comportare infiammazioni severe del sacco lacrimale con dolore anche molto intenso. La borsa di ricerca di cui sono vincitore è volta appunto a studiare tali disturbi che, malgrado siano comunemente ritenuti minori per importanza, se non trattati possono influire negativamente sulla capacità visiva e dunque sulla qualità di vita. La ricerca è essenzialmente orientata a individuare le cause e i fattori che determinano queste patologie, oltre che le tecniche chirurgiche più idonee a risolverle, che saranno quindi specifiche per ogni paziente”

Quali sono i pazienti che abitualmente si rivolgono a lei?
“In ambulatorio ricevo pazienti di tutte le età, a partire dalla fascia pediatrica, sebbene la maggior parte dei miei pazienti ha spesso più di 50 anni e si rivolge a me per curare problematiche quali cataratta, disturbi palpebrale, eccessiva lacrimazione o secchezza oculare. Si tratta per lo più di problematiche che insorgono con l’avanzare dell’età e che hanno quindi un’incidenza maggiore in questo target. A connotarlo sono tuttavia anche gli stili di vita e le esigenze visive correlate che sono cambiati nel corso del tempo. Da un lato si è alzata l’età pensionabile e con essa l’esigenza di avere una prestazione visiva ottimale oltre una soglia in cui fisiologicamente c’è un calo naturale. Dall’altro, proprio per venire incontro a questo tipo di richiesta, si è assistito a un netto miglioramento delle tecniche chirurgiche adattate per eseguire interventi complessi in maggiore sicurezza”

Quali sono le raccomandazioni per una corretta prevenzione a livello oftalmico?
“Le linee guida consigliano una visita oculistica annuale a partire dai 40 anni. Questa raccomandazione vale sia per persone con familiarità per patologie oculistiche che non, perché esistono patologie silenti che si manifestano gradualmente e solo se diagnosticate nella loro fase iniziale possono essere gestite al meglio. È il caso della maculopatia o del glaucoma, definito anche “il ladro silenzioso della vista” perché prima di compromettere irreversibilmente la capacità visiva, agisce in modo graduale e non da subito evidente al paziente. La prevenzione è dunque fondamentale per evitare l’insorgenza e la degenerazione della patologia”

Dove e come si può eseguire lo screening?
“Lo screening si può eseguire in ambulatorio dove, oltre ad esami più semplici quali la misurazione dell’acuità visiva e della pressione dell’occhio, grazie alla dotazione di apparecchiature specialistiche, il paziente può sottoporsi a visite complete ed esami diagnostici specifici quali Campo Visivo ed OCT del nervo ottico e della macula (tomografia a coerenza ottica finalizzata allo studio e alla prevenzione di diverse patologie tra cui il glaucoma e la maculopatia)”

 

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