Valentina D’Aloia, estetista specializzata nella cura della pelle e nei trattamenti mirati alla risoluzione di problematiche quali acne, discromie, rughe, atonia tissutale e cellulite, apre le porte del suo studio per approfondire l’inestetismo legato alle macchie cutanee. Una problematica che interessa sempre più persone e che può trovare, mediante percorsi personalizzati e l’uso di prodotti specifici, la risoluzione anche in estetica. Valentina spiega quali sono i tipi di discromia esistenti e quali di questi possono essere trattati nel suo istituto.
Quali sono i tipi di macchie che si possono trattare nel tuo studio estetico?
In estetica quando si parla di macchie si intendono quelle scure, da non confondere con quelle più chiare o bianche solitamente indice di patologie tra cui vitiligine, anemia e morbo di Addison. Tuttavia esistono anche macchie scure di natura patologica come quelle generate da dermopatia diabetica, cheratosi attinica e melanomi (tumori della pelle). Altra tipologia sono poi le lentiggini che appaiono già in età infantile e aumentano durante l’adolescenza, sono genetiche e pertanto non sono necessariamente collegate all’esposizione al sole per quanto ne possano essere una naturale conseguenza (in questo caso si parla di lentigo solari). Altra categoria è rappresentata da melasmi e cloasmi, dovuti invece all’attività ormonale e pertanto possono essere temporanei e presentarsi contestualmente a eventi quali la gravidanza. Da non dimenticare le macchie da irritazione dovute da strizzature errate, ma anche dall’uso di cosmetici o profumi – quali il bergamotto- che tendono a segnare la pelle. Da menzionare infine le lentigo senili, che si presentano intorno ai 50 anni interessando prevalentemente mani e schiena, e le discromie conseguenti l’uso di medicinali fotosensibili da quelli per la cura dell’acne a anticoncezionali, antidiabetici, antimicotici e antinfiammatori. Proprio perché le macchie che compaiono sulla pelle possono essere determinate da fattori di natura diversa, sarebbe sempre opportuno avvalersi di un consulto medico preventivo per poi procedere con un percorso personalizzato in studio dove si può intervenire, aspirando a ottimi risultati, su lentigo solari, melasmi e cloasmi, macchie dovute da acne e irritazione tra cui quelle da strizzature e abrasione.
Perché si forma la macchia?
Il meccanismo di generazione della macchia è lo stesso a prescindere dalla natura della stessa ed è innescato dall’alterazione del funzionamento dei malanociti, ovvero delle cellule epidermiche che, mediante la produzione di melanina, determinano il colore di pelle e capelli. La loro funzione primaria è quella di proteggere gli strati più profondi della cute dall’azione aggressiva dei raggi ultravioletti, detto ciò, i fattori che determinano l’eccessiva produzione e mal deposizione della melanina sono molteplici. Ad incidere sui danni della pelle di tale natura sono, da una parte la predisposizione genetica (circa il 20%), dall’altra (80%) comportamenti errati che assumiamo spesso senza essere del tutto consapevoli delle conseguenze che ne possono derivare. Mi riferisco ad esempio all’eccessiva o errata esposizione al sole, al fumo, a un’alimentazione scorretta, a una skin-care non adeguata, ma anche a fattori ormonali, all’assunzione di taluni farmaci e all’infiammazioni da acne e abrasioni. In tutti questi casi lo strato superficiale dell’epidermide si danneggia e non riesce più a fare da barriera agli strati sottostanti, dunque la melanina prodotta in eccesso va a depositarsi in modo non omogeneo con la tendenza a stratificarsi verticalmente fino a far comparire la macchia.
È possibile trattare la macchia fino alla sua scomparsa?
Trattare la macchia al fine di farla scomparire è senz’altro possibile, è però determinante la collaborazione di chi si sottopone al trattamento. Il mio intervento consiste nell’applicazione di un protocollo specifico con trattamenti depigmentanti che parte dal ripristino di un ottimo trofismo cutaneo, questo significa che, una volta analizzata la macchia e appurato che la sua natura è tale da poter essere trattata in studio, si procede con trattamenti preliminari che vanno a preparare la pelle a quello che sarà poi il trattamento individuato. Questo, inteso come la combinazione del lavoro in studio e della cura domiciliare, risulterà più efficace su una pelle preparata, perché non ci dimentichiamo che la pelle è un organo e in quanto tale è costituita da cellule che si rinnovano ciclicamente. Intervenire su cellule rigenerate significa avere maggiore garanzia di risultato, per questo, accelerare il turnover cellulare andando a stimolare quotidianamente con prodotti specifici il loro ricambio è fondamentale.
Come viene trattata la macchia una volta preparata la pelle?
Per risolvere le discromie è importante non far mancare alla pelle idratazione, nutrizione e protezione. Dopo aver accelerato il ricambio cellulare attraverso l’esfoliazione, si va a richiamare dallo strato più profondo della cute le cellule più giovani, sane e ricche di acqua per proseguire con prodotti cosmeceutici ad altissima capacità penetrativa e sieri alla vitamina C pura in abbinamento a un complesso con vitamina A (retinolo) e E (tocoferolo) che disintossicano il tessuto. Poi, a seconda del tipo di macchia, vengono impiegati acidi diversi. Ad esempio per il trattamento di cloasma, melasma, macchie infiammatorie, da foto aging e da crono aging, si usano acido cogico, azelaico e fitico. L’obiettivo principale di questi trattamenti non è solo quello di schiarire o eliminare la macchia, ma anche mantenere il risultato una volta raggiunto. A questo proposito è fondamentale usare quotidianamente – in tutte le stagioni – la protezione solare e controllare le esposizioni al sole per mettere così a riposo la melanina.
Oltre ai protocolli descritti, esistono trattamenti volti alla risoluzione delle macchie che si possono eseguire in studio con l’uso di macchinari?
Sì, ne esistono, il più efficace, almeno dalla mia esperienza, è la dermostimolazione che pratico da anni, per mezzo di un’apparecchiatura specifica. Si tratta di un trattamento che generalmente, a seconda del tipo di macchia, inserisco al termine del protocollo sopra descritto. La sua tecnologia è sviluppata per andare ad agire sul derma stimolando la produzione di collagene e accelerare il turnover cellulare ripristinando così i danni dovuti allo scorrere del tempo e alle radiazioni UV. La metodica è assolutamente indolore, non provoca sanguinanti e non prevede l’inoculazione di alcuna sostanza. I risultati sono paritetici a quelli ottenuti in medicina estetica mediante l’uso del laser con la differenza che la dermostimolazione può essere eseguita in zone molto sensibili come ad esempio il contorno occhi che invece è sconsigliato sottoporre a trattamenti di dermoabrasione con acidi medici e laser.
Quando è preferibile trattare le macchie?
Il periodo migliore per i trattamenti schiarenti è quello compreso tra l’autunno e l’inverno quando l’esposizione solare è maggiormente ridotta. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre si fanno dei trattamenti preparatori in studio dove si vedono già i primi effetti schiarenti, mentre in parallelo il cliente a casa inserisce nella skin-care quotidiana prodotti cosmeceutici specifici. A gennaio e febbraio si sottopone la pelle al trattamento specifico e infine, come ultimissimo step, alla dernostimolazione. Pur ribadendo che tempi e risultati sono molto soggettivi, la risoluzione delle discromie si ottiene con un numero di trattamenti in studio che si attesta tra i sei e gli otto.