21, Giugno, 2025

Il “merito” e il “bisogno” al centro di una partecipata serata di presentazione del libro di Claudio Martelli introdotto da Francesco Carbini

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Due parole semplici, ma dal significato rivoluzionario: “merito” e “bisogno”. Sono state queste le protagoniste della serata di ieri alla Casa dell’Energia di Arezzo, in occasione della presentazione del libro di Claudio Martelli, già Ministro di Grazia e Giustizia e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, nonché figura centrale del riformismo socialista italiano.

Concetti introdotti per la prima volta nel 1982 proprio da Martelli, nel corso della conferenza programmatica del PSI a Rimini, che scardinarono la retorica ideologica tradizionale della sinistra, introducendo una visione nuova, pragmatica, fondata su valori concreti capaci di anticipare i tempi.

Riconoscere il merito e sostenere il bisogno significava – e significa ancora oggi – costruire una società più giusta, moderna, capace di affrontare con lucidità e coraggio le sfide che già allora poneva l’imminente futuro.

La serata è stata aperta dall’introduzione di Francesco Carbini (Agorà), cui sono seguiti i saluti istituzionali del Presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri; di Alessandro Caporali, presidente dell’Associazione Pietro Nenni di Arezzo e di Marco Donati (Italia Agile).

A seguire, Sergio Pizzolante – imprenditore e già parlamentare – ha contestualizzato con lucidità e passione la portata storica delle parole “merito” e “bisogno” all’interno del dibattito socialista di allora, sottolineandone la straordinaria attualità in un contesto politico odierno che fatica a offrire chiavi di lettura efficaci.

Il momento centrale della serata è stato l’intervento di Claudio Martelli, che – partendo dai contenuti del libro – ha guidato il pubblico in una riflessione profonda e coinvolgente sull’attualità politica italiana e internazionale. Per Martelli, “merito” e “bisogno” non sono soltanto concetti ancora attuali ma rappresentano forse le chiavi interpretative più potenti per guidare oggi l’azione politica delle democrazie liberali. In un’epoca in cui la politica appare intrappolata in ideologie logore e in una retorica priva di lungimiranza, il “merito” e il “bisogno” tornano a farsi bussola etica e culturale, soprattutto di fronte alla crescente attrazione verso nuove, subdole forme di totalitarismo.

La serata si è conclusa con gli interventi del pubblico in sala, attento e partecipe, a testimonianza della vitalità di un dibattito che, oggi più che mai, chiede di essere riaperto.

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