Nel primo Consiglio comunale di Castelfranco Piandisco’ dell’era Rossi punto all’ordine del giorno è stato l’asilo nido per la cui realizzazione l’Amministrazione comunale precedente ha ottenuto un finanziamento di 480mila euro. I termini per la gara d’appalto scadono il 31 ottobre. Ma dove sarà realizzato? Su questo argomento è intervenuta Angela Fortunato in Consiglio e la Lista Sentire Comune con un comunicato. Marco Morbidelli nella seduta consiliare ha spiegato ed evidenziato le possibili soluzioni. Anche se la scelta del luogo che accoglierà il nuovo asilo nido ancora non è stata fatta.
“Il primo atto della nuova maggioranza è stato una variazione del piano delle opere, in particolare il progetto di realizzazione di un nuovo asilo nido comunale. Questo importante progetto, finanziato da un bando vinto dalla precedente amministrazione, prevede la costruzione di una struttura per ospitare almeno 20 bambini del nostro comune. Quello che temiamo è una visione campanilistica e di breve respiro che va a creare un doppione in un paese, Castelfranco, che non ne ha particolarmente bisogno, con una scelta priva di lungimiranza. Infatti, Castelfranco ha già un nido pubblico, realizzato 7 anni fa, che funziona bene e copre quasi totalmente il fabbisogno delle famiglie”.
“Molto diversa la situazione degli altri centri: a Faella e Pian di Scò, che sono i paesi con più cittadini residenti, sono presenti due nidi paritari e non pubblici, che attualmente si trovano in difficoltà per le condizioni degli edifici che li ospitano; addirittura, il nido di Pian di Scò ad oggi è ospitato in altra struttura e non si vede una soluzione a breve. Inoltre, siamo preoccupati dei possibili tagli dal bilancio pubblico che in futuro potrebbero colpire le paritarie e di conseguenza le famiglie. Il nostro obiettivo condiviso in Consiglio è invece garantire ai tre centri principali l’accesso ai servizi di base, ossia in questo caso dotare di un nido pubblico un’altra località del nostro Comune, in quanto fondamentale servizio di prossimità per le nostre famiglie. Riteniamo idonee le località di Pian di Scò, come previsto dalla relazione tecnica allegata alla richiesta di finanziamento, o Faella, se si individuasse un’area per una realizzazione rapida o acquisendo strutture già esistenti”.
“Temiamo invece che la scelta sia già stata presa nonostante l’assessore Morbidelli affermi il contrario, privilegiando il paese con la minor prospettiva di sviluppo urbanistico e soprattutto con una struttura già nuova. Chiediamo quindi al vicesindaco Calcinai e alla consigliera Papi se preferiscono scegliere tra la soluzione più idonea e consigliata dai tecnici o se si arrenderanno all’evidenza limitandosi ad alzare la mano. Dato che la coperta del bilancio è corta, domandiamo anche al Capogruppo Pieralli che parla di “maggior facilità dei faellesi di raggiungere Castelfranco” rispetto a Piandiscò, o all’assessore alla Scuola Gagliardi, conosciuta per le sue battaglie anti- accorpamento, se intendono barattare una rotonda, chiodo fisso del consigliere Pieralli, con un
asilo nido pubblico necessario per il centro di Faella. Consigliamo anche ad entrambi di informarsi bene rispetto alle eventuali ulteriori possibilità per collocare il nuovo nido a Faella, poiché il Sindaco e l’Assessore ai lavori pubblici non hanno detto loro la verità fino in fondo”
“Pensiamo che questo non sia il modo giusto di iniziare ad amministrare, per fare le scelte non si guarda al campanile ma alle reali necessità dei cittadini, allo sviluppo dei differenti centri e alle loro caratteristiche ed è dunque evidente che questa scelta sia miope e sbagliata. Per questo ci opporremo con ogni mezzo possibile, augurandoci che anche i consiglieri di maggioranza riflettano con la propria testa e si oppongano a questa scelta”.
In Consiglio comunale è arrivata subito la risposta dell’assessore Marco Morbidelli: “Tutto quello che abbiamo trovato è una relazione e una richiesta di finanziamento che avrà tempi strettissimi: entro il 31 ottobre dovrà essere dato l’appalto dei lavori. Non abbiamo nessuna intenzione di far chiudere le strutture paritarie mettendo in concorrenza edifici pubblici laddove queste strutture sono una risorsa da anni sia nella frazione di Piandiscò che di Faella. Mentre nella frazione di Castelfranco c’è un edificio per il quale non era stato previsto il nido ma era solo per la scuola materna che era sostitutiva dell’edificio che avete lasciato in disuso nella zona est del paese. [Nella scuola è stato trasferito il nido da una struttura non idonea] La scuola materna di Castelfranco è stata sacrificata sia nella parte materna sia nella parte del nido perchè è limitata a un numero di posti insufficiente: nelle ultime graduatorie 5 famiglie non hanno avuto il posto per l’accoglienza dei bambini”.
“Dire oggi qual’è la scelta migliore e dire che gli altri saranno i sacrificati è un’azione di disturbo che non ci colpisce. Noi abbiamo chiara l’idea che a Castelfranco serve un nido come a Piandiscò quando le strutture esistenti, che il Comune assiste con contributi, saranno insufficienti a dare risposte ai cittadini. Noi non siamo qui per dividere queste frazioni che già avete diviso abbastanza, noi siamo qui per unirle e per verificare se sia possibile, visto che è previsto l’ampliamento o una nuova edificazione di un nido per 20 bambini, il numero minimo per cui c’è il finanziamento, se è possibile l’ampliamento della struttura esistente a Castelfranco, visto che ci sono già i servizi. Ma sono solo tentativi della Giunta con i tecnici comunali. Quindi sparare parole quando noi non abbiamo ancora deciso. Ci sono da fare verifiche non solo per la location di Castelfranco ma an che per la tempistica. Le opzioni sul tavolo sono quelle di Piandiscò e Castelfranco. Ad oggi questa Amministrazione, pur insediata da pochissimi giorni, è in grado di affrontare questa tematica trovando anche soluzioni che in precedenza non erano scontate”.
Sulla possibilità di realizzare l’asilo nido a Faella ha risposto Andrea Pieralli, capogruppo della maggioranza: “Forse ne avremmo più bisogno a Faella rispetto a Castelfranco ma il Piano Operativo, e il Piano strutturale, non prevede un’area a destinazione pubblica e non lo prevederà se non faremo variazioni. Non si può fare. Il Piano Operativo e il Piano Strutturale non lo prevedono. E visto che risalgono alla passata Amministrazione significa che non si aveva intenzione di realizzare edifici pubblici. Faella l’avrebbe voluto l’asilo nido ma non è possibile”.