Una donna, di circa trent’anni, è stata arrestata dai Carabinieri di Cavriglia con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di un ragazzo di 20 anni che, nella notte fra venerdì e sabato, si è presentato autonomamente al Pronto soccorso della Gruccia con alcune ferite da taglio alle mani e al torace, che avrebbero potuto essergli anche fatali: la cerniera del giubbotto che indossava ha invece impedito alla lama di penetrare più in profondità.
In pronto soccorso, insieme alle cure per il 20enne, è scattata immediatamente anche la chiamata al 112. Ed è stato così che il ragazzo ha raccontato ai Carabinieri della stazione di Cavriglia, arrivati in ospedale, di essere stato aggredito da una donna con un coltello appunto. I due si sarebbero incontrati in strada, forse per un appuntamento, ma sarebbe scaturita una lite da cui, poi, l’aggressione. I Carabinieri hanno ricostruito, partendo dalle informazioni fornite da lui, sia la zona dell’aggressione che la residenza della donna.
La donna, rintracciata dai Carabinieri nella sua abitazione, indossava ancora pantaloni e scarpe intrise di sangue, mentre nel corso della perquisizione, eseguita insieme ai militari del Nucleo Radiomobile di Compagnia, è spuntata anche una felpa in lavanderia, sporca di sangue, pronta per essere lavata. Nel giardino di casa, seguendo delle tracce ematiche, gli uomini dell’Arma infine hanno trovato un grosso ed affilato coltello da cucina, quello utilizzato per l’aggressione.
A questo punto il quadro indiziario a carico della donna ha fatto scattare le manette per tentato omicidio. Il Pubblico Ministero della Procura di Arezzo ha disposto il suo trasferimento al carcere di Sollicciano di Firenze, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Al momento rimane però il riserbo sui contorni della vicenda: in particolare non sono state rese note informazioni su quale fosse il legame tra la donna e il 20enne aggredito, e quale il movente preciso dietro l’aggressione.