Nel Valdarno aretino prende forma il Teen Hub, un nuovo spazio innovativo dedicato agli adolescenti che sarà finanziato con oltre 3,6 milioni di euro nell’ambito del progetto nazionale “DesTEENazione – Desideri in azione”. Il territorio rientra infatti tra i novanta vincitori selezionati a livello nazionale, accedendo così a un investimento che punta a rinnovare in profondità le politiche giovanili e a creare nuove opportunità per ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 21 anni.
Il progetto è stato presentato dal Comune di San Giovanni Valdarno come capofila dell’ambito territoriale sociale Valdarno aretino, all’interno della Conferenza zonale dei sindaci. Il finanziamento complessivo di 3.659.379,20 euro, distribuito su tre anni, consentirà la realizzazione del Teen Hub negli spazi di via Mannozzi 24, di proprietà della Cooperativa Sociale Koinè. L’obiettivo è creare un luogo aperto, accogliente e facilmente riconoscibile, pensato non solo per i giovani più fragili ma per l’intera popolazione adolescenziale del territorio. Un ambiente vivo e dinamico, frequentabile liberamente e capace di offrire stimoli, relazioni, attività ed esperienze significative.
“Siamo profondamente orgogliosi di questo traguardo”, afferma il sindaco di San Giovanni Valdarno e presidente della Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno aretino, Valentina Vadi. “In tutta Italia sono stati finanziati soltanto 90 progetti, suddivisi in due tranche, e uno di questi è proprio quello presentato da San Giovanni Valdarno come ente capofila per l’ambito territoriale sociale del Valdarno aretino. È un riconoscimento significativo della qualità della progettazione e della capacità del nostro territorio di lavorare insieme per offrire ai giovani spazi e opportunità reali. Questo finanziamento ci permette di investire in modo concreto sul futuro dei ragazzi e sulle loro possibilità di crescita”.
Il Teen Hub sarà costruito come un luogo di partecipazione attiva: molte attività verranno co-progettate insieme ai ragazzi, coinvolti nella definizione delle proposte e nell’organizzazione degli spazi. La struttura avrà una forte funzione preventiva, puntando a intercettare precocemente situazioni di rischio e a sviluppare consapevolezza, abilità e autonomie personali. Uno dei fulcri del progetto è il contrasto alla povertà educativa, fenomeno che tra gli adolescenti assume forme complesse e multidimensionali.
“La povertà educativa degli adolescenti ha un carattere multidimensionale. Non è soltanto mancanza di risorse economiche, ma spesso povertà di relazioni, isolamento, assenza di spazi accessibili, scarse occasioni di socialità e gioco, carenza di servizi, di opportunità di cura, tutela e apprendimento non formale”, spiega Gabriele Rossi, responsabile dei servizi sociali del Comune di San Giovanni Valdarno. “Contrastarla significa investire in contesti reali di vita, in comunità educanti capaci di farsi carico della crescita dei ragazzi, restituendo loro possibilità autentiche di essere protagonisti. “Questo progetto nasce dagli sforzi della zona, dalla collaborazione con gli enti del terzo settore e con l’azienda Asl. In particolare con la cooperativa Koinè e la sua presidente Elena Catteschi. Negli anni abbiamo sempre cercato di strutturare interventi che però faticavano a trovare risorse adeguate per rispondere a una problematica crescente: il disagio giovanile. Questa sperimentazione triennale, che poi diventerà strutturale, riguarda la creazione di un centro multifunzionale progettato insieme ai ragazzi. Il target sono i preadolescenti e gli adolescenti dagli 11 ai 21 anni, con azioni in collaborazione con le scuole e il mondo del lavoro, rivolte anche a chi spesso non trova risposta nei servizi educativi o formali”.
Il progetto si fonda su una rete ampia e articolata di alleanze educative: il Teen Hub lavorerà in sinergia con realtà del terzo settore, servizi comunali, servizi sanitari, scuole, centri per l’impiego e associazioni locali. Un’équipe composta da educatori, psicologi e operatori sociali seguirà sia percorsi individualizzati sia momenti di libero accesso, pensati per favorire l’incontro spontaneo e far emergere bisogni spesso nascosti. Particolare attenzione sarà dedicata ai ragazzi che non frequentano i servizi, a chi ha interrotto il percorso scolastico o appartiene alla cosiddetta “fascia grigia”, spesso invisibile agli interventi tradizionali.
Il programma nazionale di cui fa parte anche il Valdarno mira a costruire una nuova generazione di servizi integrati, capaci di riunire sotto lo stesso tetto funzioni educative, sociali, psicologiche e di orientamento al lavoro. Il Teen Hub offrirà spazi di aggregazione, educativa di strada, percorsi condivisi con le famiglie, interventi per il benessere emotivo e attività di orientamento professionale che includeranno anche tirocini di inclusione. Nelle prossime settimane prenderà forma l’iter operativo che porterà all’avvio effettivo del progetto. Il Comune è in procinto di firmare la convenzione con il Ministero, per poi procedere con la dichiarazione formale di avvio delle attività. Parallelamente, sarà pubblicato il bando di coprogettazione rivolto agli enti del terzo settore, che permetterà di definire nel dettaglio i servizi e gli interventi di ristrutturazione degli spazi in via Mannozzi. Le prime attività concrete – tra cui l’educativa di strada – sono previste tra febbraio e marzo.
Infine, Alberto Marziali, assessore alle politiche sociali evidenzia il valore simbolico e concreto dell’iniziativa: “Il progetto DesTEENazione porta dentro di sé il senso stesso del percorso, perché riguarda i giovani e l’idea del loro futuro. Non è un contenitore di attività, ma un luogo dove le risorse dei giovani vengono riconosciute, liberate e predisposte a un futuro che sarà loro e del Valdarno. È un progetto che riguarda tutto il territorio, che decide di investire sui propri giovani. Il vero problema di noi adulti è che qualche volta non riusciamo a comprendere le energie e le possibilità che possono essere dentro un adolescente. I giovani parlano linguaggi diversi, hanno un modo di pensare diverso, ma possiedono già tutte le potenzialità per costruire il loro futuro. Vanno soltanto liberati. E per questo un progetto così è fondamentale”.




