25, Marzo, 2025

Sanità: alla Gruccia il convegno della Fp Cgil. “Necessari investimenti, assunzioni e una nuova visione del SSN”

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“Le condizioni della sanità si stanno aggravando. Abbiamo problemi di risorse e di personale ma siamo anche di fronte a un modello di tutela della salute che continua ad essere lontano dai cittadini”. Sono queste le conclusioni emerse dal convegno che la Fp Cgil ha tenuto all’ospedale del Valdarno, insieme a istituzioni e Asl, per ribadire la centralità della medicina di prossimità e delle Case della Salute e di Comunità.

“La situazione sociale e demografica sta rapidamente cambiando – ha ricordato Gabriella Petteruti, dirigente Fp Cgil – la nostra è tra le regioni più anziane in Italia e la zona della Asl Tse ha una quota di residenti di età maggiore a 64 anni superiore alla media regionale. Il 27% ha più di 65 anni e il 5% è rappresentato dai grandi anziani (85 anni e oltre). È evidente che occorrono visioni e azioni diverse per dare risposte a una situazione che si caratterizza per il progressivo invecchiamento della popolazione e per la cronicizzazione delle malattie”.

Con la definizione ‘medicina di prossimità’ si intendono tutti quei servizi che vengono posti a disposizione dei cittadini in forma diretta, facilmente accessibili e integrati. Quindi al di fuori delle strutture ospedaliere e in luoghi nelle vicinanze di casa o del lavoro, se non addirittura presso l’abitazione. Il Pnrr ha accelerato i processi di realizzazione delle Case della salute o della comunità: sono 16 quelle previste nella provincia di Arezzo. “L’idea della prossimità – ricorda Petteruti – nasce dalla consapevolezza di un bisogno qualificato condiviso tra più persone, generalmente accomunate dalla loro vicinanza territoriale. Da qui nascono le teorie sulle ‘città dei15 minuti’, basate sull’idea che tutti i servizi fondamentali per la vita quotidiana debbano essere a non più di 20 minuti da casa”.

Tre le difficoltà principali in questa fase, c’è la carenza di risorse di personale, il coinvolgimento dei medici di medicina generale e la mancanza di personale infermieristico. Negli ultimi 20 anni si è ridotto il numero di Pronto soccorso, di posti letto e di strutture di ricovero e conseguentemente di personale. Anche i primi presidi territoriali rappresentati dai medici di medicina generale hanno visto una contrazione. Nel 2003 quelli che avevano più di 1.500 assistiti erano solo il 16% ma a distanza di 20 anni, nella Asl Tse, sono il 51,7%; sono invece il 49,4% della Toscana. Questo dato ha accresciuto la pressione sui pronto soccorso e l’emergenza territoriale.

“I governi degli ultimi 20 anni – conclude Gabriella Petteruti – continuano nella politica di dimagrimento del fondo sanitario nazionale, non è stato rimosso il tetto di spesa alle assunzioni, che è l’unico modo per evitare la privatizzazione di molti settori. Non si trovano risorse per rinnovare dignitosamente i salari del personale sanitario. La proposta di un aumento per il rinnovo contrattuale del 5,78% a fronte di un’inflazione cumulata del 16,5% è assolutamente irricevibile. Questo è uno dei temi centrali della nostra campagna per le elezioni delle Rsu che si terranno a metà aprile”.

Secondo la Fp Cgil non si può parlare di salute di prossimità e di comunità se non si considerano centrali i ruoli professionali di ogni componente del settore. Il convegno è stato anche l’occasione per dare voce agli operatori che si stanno impegnando in vista delle elezioni Rsu di aprile. “Interventi – conclude Petteruti – che hanno evidenziato la volontà di cambiare la situazione della sanità, sia per difendere i diritti di chi lavora sia per garantire servizi migliori ai cittadini. Oggi le ferie, i permessi, il riposo non più diritti esigibili a causa della carenza di personale. È una situazione che sta diventando insostenibile e che rischia di compromettere il futuro della sanità pubblica”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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