Lettera Otto è una cooperativa sociale sorta nel 1990 dall’impegno di un gruppo di genitori che avevano dei figli con disabilità. Principalmente, la Onlus si struttura in tre laboratori, che riguardano bomboniere, cartotecnica e legatoria, talvolta lavorando anche per conto di terzi, come alcune aziende del territorio.
“Al momento qui dentro abbiamo 11 utenti con disabilità che frequentano regolarmente la cooperativa dal lunedì al venerdì per quattro ore la mattina, portando avanti dei percorsi personalizzati inserimento lavorativo – spiega Martina Tapinassi, psicologa di Lettera Otto. – Qui dentro facciamo proprio formazione al lavoro: l’obbiettivo finale è quello di renderli il più possibile autonomi, di dargli la possibilità di essere inseriti nel mondo del lavoro all’interno delle categorie protette.”
Nel corso degli anni la cooperativa ha sempre cercato di evolversi e di andare incontro a nuove idee e sviluppare le potenzialità dei ragazzi.
“Facciamo tantissime lavorazioni e ognuna è scomposta in piccole fasi e portata avanti dagli utenti, che lavorano con noi a catena di montaggio – continua Tapinassi. – Ogni fase lavorativa è strutturata e progettata per ampliare le capacità specifiche dell’utente, come la manualità fine, la coordinazione occhio mano o la precisione. Oltre a questa parte più tecnica, c’è tutta una parte molto importante dedicata a come ci si comporta in un posto di lavoro: rispetto degli orari, delle regole, imparare a lavorare in gruppo, a relazionarsi fra colleghi e con i superiori. Ogni percorso è “cucito” addosso all’utente, cerchiamo sempre di capire i loro punti di forza e andare incontro alle loro aspirazioni, le cose che gli piace più fare, senza contare che talvolta è bene anche impegnarsi in quello che piace meno. Questo è più difficile, come per tutti, ma è importante perché vogliamo che siano pronti per essere inseriti in un ambiente dove le richieste non sono filtrate o posti non protetti come il nostro.”
Lettera Otto non si impegna soltanto a curare gli aspetti inerenti alla formazione lavorativa degli utenti, ma anche di sviluppare il loro lato emotivo ed espressivo:
“Abbiamo uno psicologo esterno, che viene ogni quindici giorni, per portare avanti un gruppo che permette ai ragazzi di ritagliarsi un momento molto diverso dal lavoro, un momento di espressione per loro molto importante. Un’altra iniziativa che portiamo avanti da circa quindici anni è il laboratorio teatrale: questo dura da gennaio a giugno, a giugno c’è una rappresentazione teatrale, che ci vede tutti sul palco, utenti e operatori. Questo è un tipo di teatro sociale, dove le tematiche vengono scelte e nascono dal confronto che facciamo insieme. Le tematiche seguono quindi molto i bisogni e i desideri del momento, dimensioni che è necessario affrontare e che ci sono state spesso molto utili anche nei momenti lavorativi: alcuni frangenti che vengono messi in atto in laboratorio ci servono come gancio per gestire momenti talvolta anche più critici nelle ore di lavoro Alla fine di tutto c’è la rappresentazione in teatro, che è una grandissima soddisfazione per tutti noi e per le famiglie.”
Se volete saperne di più di Lettera Otto, potete visitare il loro sito https://www.letteraotto.it/