È scontro politico dopo il Consiglio comunale di Figline e Inicisa di ieri, durante il quale il capogruppo di opposizione di Alleanza Civica, Silvio Pittori, ha preso la parola auspicando “di mandare a casa definitivamente il Partito Democratico, sulla base di punti programmatici sui quali possano convergere tutti coloro che hanno a cuore la nostra comunità, perché il vizio di fondo è il Partito Democratico di Incisa che schiaccia da anni il nostro territorio. C’è un morbo, un virus sul nostro territorio che ha un nome e un cognome: il Partito Democratico di Incisa”.
L’assessora regionale Serena Spinelli, esponente PD, è intervenuta all’indomani del Consiglio focalizzando l’attenzione anche su alcuni post sui social di Pittori: “Scrivere che bisogna ‘liberarsi’ degli avversari politici non è solo una caduta di stile: è un modo di ragionare e un linguaggio che appartengono a un passato buio della storia del nostro Paese. È un linguaggio da regime, non da confronto democratico. Non so – prosegue Spinelli – a quale cultura politica faccia riferimento il consigliere Pittori. Ma sicuramente non è la cultura politica di Figline Incisa, una comunità da sempre ancorata ai valori della democrazia, del pluralismo, dell’antifascismo. Una comunità che ha nel rispetto delle istituzioni, delle differenze e del confronto aperto il suo tratto distintivo”.
“Chi ha responsabilità pubbliche – conclude l’assessora – dovrebbe sapere che le parole sono strumenti politici e usarle per evocare epurazioni o ‘liberazioni’ da forze politiche democraticamente elette è un segnale preoccupante. La Toscana è e resterà una terra di dialogo e partecipazione, non di divisione. La mia solidarietà ai militanti e ai dirigenti del Pd di Figline e Incisa”.
Parole a cui replica in una nota lo stesso Pittori: “Apprendo con una punta di stupore le dichiarazioni dell’assessore regionale Serena Spinelli, che ha definito il mio linguaggio ‘da regime’, non da confronto democratico. Mi permetto di ricordare che, in Toscana, il vero ‘regime’ è rappresentato da chi governa ininterrottamente da oltre 80 anni, una sorta di monopolio che somiglia a un’egemonia consolidata ben lontana da qualunque forma di democrazia, sia di origine ateniese che romana (scelga lei, assessore). Se esprimere opinioni critiche e chiedere trasparenza viene etichettato come ‘linguaggio da regime’, allora mi chiedo quale sia la definizione di confronto democratico secondo l’assessore. Forse un dibattito in cui si accettano solo le voci allineate? Parlano di pluralismo, ma praticano l’unanimismo. Sbandierano apertura, ma se qualcuno osa dissentire, parte subito la scomunica di natura inquisitoria. In un sistema realmente democratico, il pluralismo delle idee è una ricchezza, non una minaccia. Ed il confronto, anche acceso, è il sale della democrazia, non il suo veleno”.
“Invito quindi l’assessore Spinelli ed i suoi colleghi ad abbassare i toni, ad uscire dal bunker ideologico ed a riscoprire il significato autentico di confronto democratico – conclude Pittori – ascoltare anche chi non la pensa come loro. Rispondano nel merito dei loro oggettivi fallimenti politici di cui ha contezza l’intera Comunità, ed evitino inutili attacchi personali che non fanno dimenticare le gravi responsabilità politiche che rendono concreto l’auspicio di un fronte politico trasversale organizzato sul nostro territorio, fondato su punti programmatici, che renda minoranza definitivamente il Pd al quale i tanti, troppi fallimenti sono assolutamente ascrivibili. Si assuma il PD le responsabilità politiche ed amministrative ed accettino lor Signori l’idea che un fronte compatto di ‘liberazione territoriale’ mandi a casa definitivamente il loro amato partito!”.