È stato approvato nel Consiglio comunale del 10 dicembre, in via definitiva, il Nuovo piano strutturale e piano operativo di Montevarchi: voto compatto della maggioranza, due contrari dai consiglieri di opposizione presenti al voto. Si tratta degli strumenti urbanistici che ridisegnano lo sviluppo futuro della città e che, come ha sottolineato il Sindaco Silvia Chiassai Martini, si discostano in maniera significativa dalla visione politica del Piano precedente, sotto molti aspetti: “Proponiamo una nuova visione della città: abbiamo semplificato le norme togliendo tutte quelle limitazioni introdotte a Montevarchi che avevano bloccato per anni le nuove edificazioni, promuoviamo così lo sviluppo mantenendo però una forte attenzione alla tutela dell’ambiente”.
“La nuova visione della città – spiega il Sindaco- si basa su principi cardine fortemente voluti da questa Amministrazione come semplificazione, sviluppo, tutela dell’ambiente e l’eliminazione dei costi aggiuntivi previsti nel vecchio piano. Abbiamo abolito finalmente la perequazione legata al centro storico che aveva bloccato l’edilizia per decenni senza generare alcuna riqualificazione”.
Sparisce quindi l’obbligo di investire nel centro storico per chi vuole edificare in altri comparti, uno strumento che era stato previsto con il vecchio Piano strutturale. Inoltre, sempre per il centro storico, arrivano “misure studiate per incentivare il rilancio e la riqualificazione. Di grande importanza ad esempio è l’innalzamento a 60 mq della superficie minima, che prima era di 45mq, per il residenziale: questo per impedire il frazionamento che ha danneggiato fortemente la qualità degli appartamenti del centro. Un’altra novità particolarmente funzionale per la ripartenza delle attività, è l’abolizione totale del costo per il cambio d’uso dei locali tra commerciale, artigianato di servizio e direzionale: questo vuol dire che in un fondo prima adibito al commercio potrà aprire anche un’attività artigianale come quella dell’estetista, senza pagare oneri aggiuntivi. Era un costo esoso, che aveva frenato molti investimenti”, spiega ancora Chiassai.
“La priorità – continua il Sindaco – è stato il consolidamento e lo sviluppo del nostro sistema produttivo, rappresentato da molte attività manifatturiere importanti del settore della moda e non solo, e la previsione di nuove aree di trasformazione sia a Nord che a Sud della città. È anche vero che gli obiettivi di edificabilità per il produttivo sono stati fortemente ridimensionati durante l’ultima conferenza di copianificazione con la Regione Toscana, a nostro avviso sarebbe stato giusto cercare un compromesso tra sostenibilità ambientale ed economia del territorio, per garantire possibilità di crescita alle nostre imprese con tempi compatibili alle loro esigenze, in modo da non rischiare la delocalizzazione e la non apertura di nuove attività”.
Le previsioni di edificabilità prevedono un totale di 130.850 mq, concentrati in particolare soprattutto nella zona nord di Montevarchi e fra Levane e Levanella. Questi 130mila metri quadrati edificabili sono la somma delle aree del vecchio piano, e per 93mila metri quadrati di quelle aggiunte nel nuovo piano. Il principio guida è stato la semplificazione delle regole e maggiori opportunità per i nuovi insediamenti, le aziende agricole e i fabbricati residenziali, facilitando il recupero, il riuso e l’ampliamento degli edifici e salvaguardando gli edifici di pregio di cui Montevarchi è ricca. Infine, per quanto riguarda il patrimonio edilizio esistente, sburocratizzare è la parola d’ordine: nel rispetto delle norme sovraordinate nazionali e regionali, saranno facilitati gli interventi per il recupero soprattutto dei centri storici, anche sotto il profilo delle nuove normative di sicurezza sismica e di efficientamento energetico.
Infine, il capitolo dell’ambiente. Spiega l’assessore Angiolino Piomboni: “I nuovi studi hanno fotografato un territorio che ha limiti oggettivi legati al rischio idraulico e idrogeologico, condizionando fortemente la previsione di nuove aree e di alcune esistenti. Abbiamo previsto e progettato casse di espansione per il Dogana e lo Scrafana, per un totale di 60 milioni di euro, che dovranno essere finanziati da Regione o dal Governo e serviranno a mettere in sicurezza le aree a rischio”.
Sempre sul fronte dell’ambiente, aggiunge Chiassai: “Abbiamo progettato una “città pubblica” implementata dei filtri naturali per l’abbattimento dei gas serra, abbiamo tolto i vincoli sul fotovoltaico, per facilitare la produzione di energia pulita ed abbiamo fatto particolare attenzione al paesaggio, l’ambiente e la biodiversità del territorio, valorizzando le parti legate al settore turistico -ricettivo e alle eccellenze dei prodotti. Per quanto riguarda la mobilità, oltre alla realizzazione della variante alla 69 che risolverà i problemi di tanti utenti, abbiamo affidato l’incarico per la redazione del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile. Siamo soddisfatti di presentare alla cittadinanza una pianificazione innovativa, nel segno della discontinuità, con una nuova visione di città basata su sviluppo, rigenerazione e rispetto dell’ambiente, frutto di un percorso molto impegnativo che è stato la sintesi di incontri e di contributi con le categorie economiche, ordini professionali e cittadini”.
I nuovi strumenti urbanistici diventeranno efficaci dopo 30 giorni dalla pubblicazione sul Burt, prevista indicativamente a inizio gennaio, dopo l’ultimo passaggio per l’approvazione da parte della Regione. Dunque l’efficacia dovrebbe scattare a febbraio 2025.