È stata respinta in Consiglio comunale a Castelfranco Piandiscò la mozione del gruppo di minoranza Sentire Comune per la riconferma dell’adesione alla Rete READY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per Orientamento Sessuale e Identità di Genere). E oggi l’opposizione attacca la maggioranza: “La bocciatura della mozione rappresenta un atto grave e vergognoso, che rivela un atteggiamento ostile al progresso e una pericolosa superficialità nel trattare temi fondamentali per i diritti e la dignità delle persone”.
In particolare Sentire Comune focalizza l’attenzione sulle motivazioni della bocciatura: “La maggioranza ha dichiarato che la mozione fosse arrivata in ritardo, ma questa affermazione è stata prontamente smentita dal sindaco stesso, dimostrando che non c’era alcun ostacolo formale. La realtà è che si è scelto deliberatamente di ignorare l’importanza politica e sociale di questa adesione, preferendo rifugiarsi in scuse inconsistenti”. E ancora: “Sostenere che l’adesione fosse già in vigore, e dunque non necessitasse di un rinnovo, denota un’inquietante mancanza di comprensione. L’adesione a READY non è una formalità, ma un impegno politico e culturale da ribadire con forza. Trattare questa mozione come un atto superfluo equivale a sminuire il valore della lotta alle discriminazioni”.
“L’opposizione – continua ancora la nota del gruppo Sentire Comune – giudica particolarmente grave il rifiuto di impegnarsi formalmente a continuare azioni di sensibilizzazione. Questa scelta dimostra un’irresponsabile disinteresse verso strumenti essenziali per promuovere una società più inclusiva e consapevole. Rinunciare a questo impegno equivale ad abdicare al ruolo istituzionale di tutela e promozione dei diritti umani.
Inoltre, il riferimento alla Consigliera Stefania Innocenti e al suo impegno personale nell’Arcigay è un insulto alla serietà delle responsabilità istituzionali. Le azioni individuali, per quanto meritorie, non possono sostituire l’impegno collettivo di un’Amministrazione, che ha il dovere di agire a nome di tutta la comunità”.
“Infine, definire la mozione una ‘provocazione divisiva’ – conclude Sentire Comune – rappresenta un attacco antidemocratico e offensivo. Richiedere il rinnovo di un’adesione che combatte le discriminazioni non è divisivo: è un atto di responsabilità e giustizia. Se la maggioranza si sente destabilizzata da una richiesta così fondamentale, il problema è nella loro incapacità di affrontare con coerenza e dignità le sfide del nostro tempo. La maggioranza ha dimostrato un’apatia politica preoccupante, piegandosi a calcoli di opportunismo e tradendo il proprio ruolo di tutela dei diritti. Questo atteggiamento non solo tradisce i cittadini, ma manda un messaggio devastante a chi quotidianamente subisce discriminazioni: per questa Amministrazione, la vostra dignità può essere sacrificata”.