La presidente della Provincia di Arezzo Chiassai Martini commenta l’esito del tavolo di confronto voluto dalla Regione per capire quali possano essere i disagi legati all’introduzione del green pass obbligatorio dal 15 ottobre. “Si è tenuta oggi la conferenza regionale convocata in gran fretta per affrontare la problematica dei trasporti e le possibili conseguenze in relazione all’applicazione del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. Un collegamento da remoto, alla presenza dell’Assessore regionale Stefano Baccelli, con la partecipazione di 60 persone, tra i quali 10 presidenti di provincia e città metropolitana, 10 Prefetti, molti rappresentanti dei comuni e uffici regionali, per conoscere la situazione e valutare se da domani, 15 ottobre, si potranno verificare disservizi a seguito dalla possibile assenza del personale delle autolinee”.
“Da quanto si è appreso potrebbero esserci disagi, anche se il personale non dotato di green pass sembra essere una percentuale bassa, almeno da quanto segnalano le aziende di trasporto. Il dato sarà comunque verificabile solo domani. Questo è quanto emerso dall’incontro che ha visto l’interesse di un significativo numero di rappresentanti delle istituzioni e Prefetture, considerando che, tra l’altro, è l’unica iniziativa intrapresa dalla Regione, accompagnata da un comunicato ai Dirigenti Scolastici per informare le scuole su possibili difficoltà. Francamente ci pare un atteggiamento troppo approssimativo da parte della Regione. Noi abbiamo ricordato, infatti, che fino ad oggi il Tpl si è sempre svolto in assoluta sicurezza e senza problemi, perché da un anno e mezzo abbiamo prestato molta attenzione al settore dei trasporti pubblici con incontri frequenti tra Regione, Province, Comuni, Prefetture e gli operatori, svolgendo con responsabilità i passaggi necessari in ogni fase della pandemia”.
“Ciò che potrebbe accadere da domani – sottolinea Chiassai – è collegato alla decisione del Governo di rendere obbligatorio sul posto di lavoro il green pass senza esentare i servizi essenziali, come appunto potrebbe essere quello del trasporto. Se gli autisti hanno potuto lavorare in sicurezza fino ad oggi, la determinazione del Governo centrale ha messo in difficoltà anche settori come quello del TPL senza alcuna alternativa. La preoccupazione consiste nel fatto che, sempre a cascata, gli errori ricadono sugli enti intermedi, sulla popolazione, sulle famiglie e sugli studenti. La Regione non può limitarsi a scaricare la responsabilità sulla collettività, ma siamo convinti, e lo abbiamo detto in conferenza attraverso l’intervento del nostro consigliere delegato Marco Morbidelli, che questa ulteriore criticità dovesse essere segnalata per tempo al Governo trovando anche le misure adeguate per evitarla. Ci sentiamo quindi in dovere, noi, di informare, nel rispetto della scuola, delle famiglie e degli studenti, che domani potrebbero verificarsi disagi nel nostro paese legati al TPL”.