Sulla recente nomina di Giacomo Brandi a nuovo assessore della giunta Chiassai, interviene oggi il gruppo di opposizione Avanti Montevarchi, che esprime alcune perplessità. “Per giudicare l’azione politica del neo assessore ai lavori pubblici, servizi e cultura Giacomo Brandi ci sarà tempo e modo; ma alcune considerazioni rispetto alla vicenda si possono già fare. Infatti, con questa nomina, la famiglia Brandi assume un rilievo politico-istituzionale rilevante per la città di Montevarchi visto che mentre Giacomo viene chiamato a guidare uno degli assessorati strategici dell’amministrazione comunale, la sorella si trova alla guida dell’azienda farmaceutica, di proprietà comunale, come Amministratore Unico. Certamente è tutto regolare dal punto di vista amministrativo e legale ma la valenza politica dei fatti impone una certa riflessione”.
“Quando la Sindaco tolse ‘brutalmente’ le deleghe al precedente assessore – continua Avanti Montevarchi con il capogruppo Fabio Camiciottoli – invocò il ricorso ad una figura di spessore in grado di rispondere sul piano tecnico, amministrativo e politico alle grandi sfide che quell’assessorato si trova ad affrontare. Ad esempio, le nuove procedure per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato e la costituzione della ‘multiutility’. Rispetto a quelle premesse e aspirazioni la nomina ad assessore di Giacomo Brandi è certamente un ripiego non tanto per lo spessore della persona ma, oggettivamente, perché non ha la professionalità, l’esperienza e capacità tecnico politica per gestire deleghe importanti come Lavori Pubblici e Servizi pubblici secondo quanto, a suo tempo, auspicato dallo stesso Sindaco. Ci auguriamo che al prossimo Consiglio Comunale il Sindaco fornisca in aula le chiare motivazioni che l’hanno portata alla scelta riuscendo a convincere tutti della bontà della propria azione”.
“Un’ultima considerazione ma non meno importante – conclude la nota – ci sembra che l’ennesimo ricorso ad un esponente del ‘locale civismo di destra’ dimostri una chiara volontà del Sindaco di marginalizzare i partiti del Centro Destra che sostengono la maggioranza, relegandoli a soggetti comprimari delle scelte strategiche dell’amministrazione”.