“Ho molti dubbi sulle prospettive della nuova multiservizi”: così la presidente del gruppo Toscana Domani in consiglio regionale, Elisa Tozzi, sul tema multiutility. “Si chiama ‘Multiutility Toscana’ ma in realtà non copre neanche metà regione ed è quindi piccola, cosa che potrebbe farla essere poco attrattiva per il mercato. Non solo per ora non coinvolge tutta la Toscana ma è circondata, nelle altre regioni, da società ben strutturate quali Iren, Hera, Acea. Va poi sottolineato come il limite alla partecipazione di soci privati per un massimo del 5% del capitale scoraggi la partecipazione di partner importanti, quali Suez per Acea”.
“Derubricarla a questione esclusivamente locale, inoltre, è un errore – prosegue la consigliera regionale – perché la nuova società avrà un ruolo dirimente nel gestire i servizi pubblici rivolti al 40% dei toscani, quelli residenti tra Firenze, Prato e Pistoia. E se i promotori della nuova realtà, a partire dai sindaci, non hanno nascosto che l’obiettivo, prima della quotazione in borsa, sia coinvolgere nell’operazione altre province, a maggior ragione allora è necessario che la politica regionale, oggi eccessivamente ‘assopita’ sul tema, da destra a sinistra, ‘batta un colpo’, si assuma le sue responsabilità e ne discuta nel merito e nel metodo. Non foss’altro perché tra i servizi coinvolti c’è quello dello smaltimento rifiuti, su cui la Regione è attore di prim’ordine”.
“Ho quindi predisposto una proposta di deliberazione per richiedere un’indagine conoscitiva sui servizi pubblici locali in Toscana – conclude Tozzi – anche alla luce della riforma decisa con l’ultima legge concorrenza che, a breve, dovrebbe diventare realtà con l’adozione del decreto legislativo collegato”.