19, Aprile, 2024

Moncioni, la denuncia di Siamo Montevarchi: “Degrado, incuria e abbandono”

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Una situazione di generale incuria e degrado: è quanto denuncia il movimento Siamo Montevarchi, dopo un sopralluogo effettuato a Moncioni, frazione nelle colline montevarchine. “Appena iniziata la salita abbiamo subito visto che, dopo lo sfalcio delle banchine stradali, i fossi di guardia e di scolo ai lati della strada sono pieni dell’erba di risulta dello sfalcio stesso. Un buon viatico per il primo temporale estivo. Impossibile, poi, non notare la quantità notevole di delimitatori stradali distrutti, tranciati, piegati ai lati della carreggiata. Non c’ è che dire, tutto ciò denota quanta sia l’attenzione per la sicurezza stradale di certi amministratori”.

“Proseguendo nella salita – continua Siamo Montevarchi – ci imbattiamo in una frana, siamo certi che Chiassai confiderà ancora nella buona stella della Regione, quell’ente che nell’interpretazione di questo sindaco assume la veste metaforica del tema del doppio: ora Mister Hyde quando c’è da attaccarla per i temi sanitari, ora Dottor Jekyll quando c’è da farsi elargire contributi milionari. O più probabilmente la gatta da pelare sarà lasciata in eredità al nuovo sindaco”.

Poi l’attenzione puntata sui cassonetti stradali: “Impossibile non vedere la riparazione “casareccia” fatta con nastro grigio sulla parte destra dell’essere intelligente. Riparazione di qualche mano pietosa che troviamo anche in via del Solatio; non c’è che dire la cura dei raccoglitori di monnezza è a perfetta regola d’arte”.

“Non c’è che dire, un bel biglietto da visita per chi si accinge agli albeggianti concerti danteschi”, commenta il movimento politico. “Ma è arrivando in prossimità della scuola (meglio di ciò che ne resta) che si apprezza come questa amministrazione cura il patrimonio: finestre rotte, erbacce che sormontano quella che fu un’altalena. Sicuramente, all’incontro con i cittadini, Chiassai avrà rassicurato tutti che se la rieleggeranno FARA’ tutto quello che non ha fatto utilizzando i soldi provenienti dalle aree pubbliche cedute ed edificate per fini commerciali, per le quali da tempo l’acquirente ha versato il corrispettivo nelle casse comunali, ma si sa: dal promettere al fare ci son di mezzo interviste, serate televisive, ecc. mica si può pretendere che un sindaco si faccia in quattro”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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