In una nota, il Partito Democratico di Rignano attacca politicamente l’ex sindaco e fondatore del gruppo Insieme per Rignano, Daniele Lorenzini.
“Dopo aver iniziato come assessore durante il governo Settimelli, fine anni ’90, allora aderiva alla così detta ‘lista Dini’, partito centrista e liberale. Nel 2012 diventa sindaco per il Partito Democratico di Rignano sull’Arno. Già 3 anni dopo però tenta l’ascesa, nel 2015 infatti, lo troviamo nelle liste del PD candidato come consigliere regionale. Non avendo raggiunto il consiglio regionale iniziano i malumori col partito e anche coi sindaci di zona, e così che Rignano uscirà dall’Unione dei comuni. Nel 2017 viene riconfermato sindaco, ma non più con il Partito Democratico con cui infatti aveva rotto vari motivi, sceglie infatti in quell’occasione la strada della lista civica e nasce così Insieme per Rignano, lista di centro sinistra che governerà il comune per i successivi 5 anni”.
“Sempre nel 2017, nell’ambito nazionale Lorenzini trova un’altra casa e decide di aderire alla ‘Sinistra, quella vera’ e sposa la causa del partito di Pietro Grasso Liberi e Uguali. Arriviamo al 2020, il sindaco rignanese pur di partecipare, anzi ripartecipare, alle elezioni regionali si inserisce nelle liste di Sinistra Civica Ecologista, ma resta fuori. Arriviamo ad oggi, inizio 2025, dopo due bocciature alle regionali, Lorenzini forse non l’ha ancora superata, e procede con una svolta verso la destra sovranista. Il padre di Insieme per Rignano passa dalla ‘sinistra, quella vera’ al partito di Fratelli d’Italia di cui ne appoggia il pupillo in lizza per le prossime regionali”.
“Ce lo aspettavamo – continua la nota del PD rignanese – anche per il comportamento della capogruppo di Insieme per Rignano, Guerri. La consigliera ha effettivamente votato in discordanza con i suoi compagni di gruppo, Mangani e Pezzatini, ben due Ordini del Giorno proposti dalla maggioranza. Evidentemente non le andava né di sostenere il riconoscimento dello Stato di Palestina né di dare cittadinanza onoraria di Rignano sull’Arno ai ragazzi nati in Italia o a coloro che abbiano in Italia concluso almeno un ciclo di studi. Queste posizioni di Guerri ricordano un po’ più la destra che la sinistra, e in più interventi infatti, sempre la capogruppo in consiglio comunale, ci ha tenuto a sottolineare che non è ‘né di sinistra né di destra’, che anche con questa affermazione volesse iniziare a dirci qualcosa?”.