Sulla questione della variazione di bilancio da 50mila euro per la comunicazione istituzionale, che di fatto ha aperto un mese fa la crisi di maggioranza a Figline e Incisa, ritornano all’attacco i Capigruppo di minoranza a Figline e Incisa Enrico Buoncompagni (Fare Ora Figline Incisa), Enrico Venturi (FDI), Silvio Pittori (Alleanza Civica), che firmano un documento congiunto.
“Finalmente è arrivata la risposta alla richiesta di verifica che avevamo depositato davanti all’Autorità competente in merito alla volontà della Giunta, poi bocciata in Consiglio Comunale, di esternalizzare la comunicazione istituzionale ad una Società, attraverso la previsione in bilancio di ben 50.000 euro. Dalla verifica è emerso quanto ipotizzato, ovvero che questa volontà di spesa ha rappresentato un’iniziativa esclusiva della Giunta, della quale la struttura comunale è stata tenuta all’oscuro di ogni dettaglio. Grazie alla nostra richiesta è stato infatti possibile appurare che non vi è agli atti degli uffici nessun documento che supporti, motivi e giustifichi questa previsione di spesa. Nessuna possibilità di preventivo controllo in merito a detta spesa, nonostante l’art. 9 del Regolamento di contabilità richieda che “le variazioni devono essere debitamente motivate al fine di consentire non solo una valutazione delle ragioni concrete che inducono ad operare le suddette variazioni, ma di conoscere anche in modo dettagliato i caratteri specifici dell’attività che si vorrebbe finanziare mediante il provvedimento di variazione in questione”. Niente di tutto ciò vi è infatti agli atti: nessuna debita motivazione, ma soprattutto nessuna specifica indicazione dell’attività che si voleva finanziarie”.
“Tutto mantenuto nelle strette mura delle stanze della Giunta”, aggiungono i capigruppo di opposizione. “Un fatto di estrema gravità anche sotto il profilo della doverosa trasparenza dell’azione amministrativa. Chiediamo pertanto che il Sindaco e la Giunta informino pubblicamente dei motivi di questo segreto su questa variazione di spesa, che solo grazie all’opposizione e ad una parte delle stessa maggioranza (PSI), non è stata votata. Le risposte da dare ai Consiglieri, ma soprattutto ai cittadini, sono molte: quale è il nome della Società contattata per la comunicazione, come riferito in Consiglio Comunale da una parte della stessa maggioranza, contatto che giustificherebbe una variazione così precisa nel quantum che sembra legata ad una sorta di preventivo emesso per l’attività concordata? Perché gli uffici preposti sono stati tenuti all’oscuro di questa procedura? Perché non vi è agli atti nessun giustificativo di questa volontà di spesa che è stata messa a bilancio?”.
“Laddove tali risposte non siano soddisfacenti, oltre che sottoporre la questione alle ulteriori Autorità preposte all’analisi di questioni come quella sopra indicata, chiederemo l’istituzione di una commissione di inchiesta che dia le risposte ad una vicenda molto grave che conferma quanto sosteniamo da tempo, ovvero che occorre una presa d’atto della necessità di un rinnovamento di guida politico- amministrativa nell’interesse della Comunità e del territorio nell’ottica di quella competenza e serietà che la Comunità ed il territorio meritano”, conclude il documento della minoranza.