Anche le altre due liste che, insieme al PD, compongono la maggioranza consiliare a Figline e Incisa intervengono sulla crisi politica aperta dalla fuoriuscita del PSI. Le liste Insieme Valerio Pianigiani Sindaco e Movimento 5 Stelle (rappresentate in Consiglio da Marco Bigi e dal Presidente Ignazio Avila) firmano una nota in cui criticano il PSI per questa decisione.
“La scelta del Partito Socialista di uscire dalla Giunta è una scelta che giudichiamo oltremodo grave e inopportuna. Era stato proprio il Partito Socialista a mettere in crisi la precedente giunta più che sulle questioni vere e proprie, a nostro avviso, sulle persone, ottenendo l’azzeramento e la sostituzione di tutti i membri quale condizione perché un socialista assumesse la carica di Vicesindaco. Personalmente noi, pur non condividendo le ragioni e tantomeno i metodi, nell’interesse della popolazione abbiamo dato la nostra piena collaborazione al Sindaco Valerio Pianigiani, al nuovo Vicesindaco e alla nuova giunta, partecipando attivamente alla realizzazione dei progetti e al sostegno politico per l’attuazione del programma elettorale per cui i cittadini ci hanno votato”.
“Non capiamo e non possiamo accettare quali che siano le ragioni di fondo per cui il Partito Socialista, ancora una volta, si smarchi e ponga veti. Giudichiamo grave questo comportamento del Partito Socialista, da parte nostra c’è sempre stata apertura al dialogo e disponibilità su ogni questione per arrivare ad una intesa che vedesse la Coalizione compatta e unita nelle scelte dell’amministrazione comunale. Nonostante l’impegno e la disponibilità i Socialisti hanno ritenuto fare altrimenti. Crediamo che sia oltremodo necessario uscire da questo pantano politico che fa pagare ingiustamente il prezzo alle nostre formazioni politiche, che fino ad oggi hanno dimostrato grande responsabilità nel governo del Comune di Figline e Incisa”.
“Senza indugi, a nostro avviso, dobbiamo aprire una grande sfida sui metodi e sull’etica di come si governa una comunità di cittadini, a partire dalle implicazioni di responsabilità che ne conseguono. Questa situazione ci indica che amministrare non è come utilizzare una porta girevole a proprio piacimento. Questo è un modo assolutamente distruttivo di amministrare e di fare politica ed è, soprattutto e fuor di dubbio, un grande vantaggio per la destra. La risposta a questi atteggiamenti, lo ripetiamo, è quella di aprire una grande sfida sui valori della politica. Ciò è quello che spetta a un grande partito , sia esso di sinistra o di destra, per svincolarsi da maneggi di basso profilo. Gli accordicchi di retrobottega non servono. C’è bisogno, è urgente, ci vuole, una spinta di grande cambiamento”.
