Si svolge oggi a Montevarchi un Consiglio comunale aperto convocato con un solo punto all’ordine del giorno, la presentazione del Progetto di Multiutility Toscana, alla presenza degli Amministratori delle società Consiag e di Acqua Toscana. In merito interviene Avanti Montevarchi che commenta: “Come un fulmine a ciel sereno, senza nessuna preventiva informazione, il Sindaco di Montevarchi chiede, come fosse un tema di facile approccio, un Consiglio Comunale Aperto per la presentazione del Progetto Multiutility. I Consigli Comunali aperti dovrebbero essere il momento conclusivo di un percorso di dibattito e partecipazione. A Montevarchi invece si fa nel classico stile Chiassai Martini, e cioè senza capo né coda”.
“Il progetto non ci convince – continua la nota – e al momento, per quel che conosciamo, siamo contrari. Una classica operazione sponsorizzata dai vertici delle società e da un vertice politico ristretto che parte senza una analisi di come hanno operato finora i diversi gestori. Senza capire quello che verrebbe a vantaggio dei cittadini e delle comunità. Il nostro giudizio sull’attuale gestione dei servizi pubblici sono molto negativi perché oltre ad essere molto inefficienti ed onerosi sono svolti da società impermeabili a fornire risposte ai cittadini e agli indirizzi ed al controllo dell’ente locale. Società pubbliche private più volte al profitto, i cui beneficiari oltre ai privati sono solo alcuni Comuni a scapito di tutti gli altri, che non ad effettuare servizi pubblici economici efficaci con forte valenza sociale, dato che vengono svolti in regime di monopolio che portano a snaturare le finalità del pubblico servizio e del referendum del 2011″.
“Oggi che gli stessi, sbandierando il solito messaggio di economicità e vicinanza al cittadino, ci propongono di costituirsi in una nuova società – sostiene Avanti Montevarchi – non possiamo, per quello che hanno dimostrato in questi anni, che osservare con sospetto e negatività quanto viene proposto. A nostro parere ciò rappresenta l’ennesimo carrozzone dove le vere ragioni sono in testa ai soliti pochi. I dubbi sull’operazione aumentano quando si leggono le affermazioni “in leggerezza” del presidente della Regione Eugenio Giani che prescinde da ogni valutazione dell’esistente, da una verifica di funzionalità degli organismi di controllo e dell’efficienza ed economicità del sistema ma “sposa” l’operazione con affermazioni generiche già sentite negli anni passati ma mai realizzatesi. Noi non abbiamo preclusioni ma prima di qualsiasi ragionamento sulla fattibilità occorre che la Regione spieghi che tipo di riforme intende realizzare sugli ambiti territoriali e come intente mettere le basi per un’attività di controllo serio e puntuale. Occorre che venga proposto un sistema di società dove ogni Ente Locale pesi per il volume di bilancio che il proprio territorio apporta e dove si realizzi una semplificazione delle società presenti per evitare il proliferare di Consigli di Amministrazione che rendono il sistema antieconomico e di difficile controllo. Infine, visto chi ha voluto il Consiglio, ci piacerebbe capire l’attuale posizione della Sindaco Chiassai Martini in tema perché non vorremmo pensare che certe frequentazioni aretine le abbiano fatto cambiare idea in merito alle attuali società di gestione e al sistema di Governance degli ambiti regionali”.