Il lockdown rischia di mettere in ginocchio l’intero settote turistico-ricettivo
Mentre dopo il lockdown molte attivitòà riaprono arriva il grido d'allarme delle agenzie turistiche e di tutto il settore che rischia di non ripartire.
Stefano Mealli, titolare di Chianti viaggi di Figline, spiega: "Il settore del Turismo Organizzato rappresenta il 13% del Pil, oltre all’indotto che genera. Questo settore si è visto azzerare il fatturato per partenze/arrivi almeno fino ad autunno inoltrato ma con l’incognita dei periodi successivi. Riteniamo la risposta del Governo inadeguata alle effettive necessità di un settore che, stante la normativa attuale, a fine Giugno verrà cancellato quasi completamente, con pesanti ripercussioni economiche".
"Si è inizialmente richiesto alle azienda di indebitarsi, ma un debito a fronte di una non produzione è una cura peggiore del male. Col Decreto Rilancio si stanziano 25 milioni (briciole rispetto al mancato Pil prodotto ) per il Turismo oltre a 2,4 miliardi in voucher vacanze che altro non sono che soldi virtuali per i quali il fornitore di servizi, già in difficoltà finanziarie, dovrebbe anticipare salvo poi recuperarli come credito d’imposta un domani che avrà utili. L’ineguatezza e la poca propensione all’ascolto del Ministro sono palesi e non possiamo nemmeno protestare pacificamente salvo esporsi a sanzioni penali".