28, Marzo, 2024

Tentata rapina al distributore: concluse le indagini. Rintracciati e arrestati gli altri due protagonisti

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Ricostruita tutta la vicenda accaduta il primo febbraio scorso. Un minorenne fu fermato subito e successivamente arrestato. Adesso individuati gli altri due complici

Il primo febbraio scorso tentarono una rapina al distributore Q8 di via Torquato Toti al Matassino di Figline. Il gestore, però, reagì e li mise in fuga. Fu rintracciato e arrestato un 17enne. Le indagini che presero subito il via adesso sono concluse e i carabinieri della compagnia di Figline Valdarno, hanno eseguito un'ordinanza applicativa della misura cautelare, emessa dal Gip Fabio Frangini del Tribunale di Firenze su richiesta del Pm Giuseppe Ledda, nei confronti degli altri due componenti del gruppo.

Z.M. di 22 anni e R.A. di 31 anni, sono stati rintracciati a Livorno e Riccione, dove stavano lavorando, e arrestati: il primo è stato portato nel carcere livornese de "Le Sughere", l'altro invece ai domiciliari nella sua abitazione di Cavriglia. I due sono accusati, insieme al minorenne, di tentata rapina aggravata ai danni del titolare del distributore, di detenzione e porto illegittimi di una pistola calibro 22, di lesioni personali gravi e di ricettazione dell'arma risultata provento di furto.

L’indagine condotta dai carabinieri ha permesso di ricostruire la vicenda:  la sera del 1° febbraio i tre uomini, a bordo di un’Alfa Romeo 147, si recano al distributore di benzina del Matassino di Figline. Poco prima dell''impianto il 31enne fa scendere i complici ed effettua il rifornimento dell'auto per controllare la presenza del gestore. Poi si sposta di qualche metro nella strada.

I due complici, così, entrano nel piazzale del distributore e con una pistola minacciano il gestore chiedendo l'intero incasso. L'uomo, però, reagisce e viene prima colpito alla testa con il calcio della Ruger “New Model Single Six” calibro 22, ritrovata poi in un campo in Pian di Rona, poi ferito a un piede da uno sparo.

I tre fuggono e si recano in un bar di Terranuova per trascorrere la serata come se niente fosse successo. Il gestore dell'impianto, però, riconosce il minorenne, essendo del luogo, e i carabinieri sulla base della sua testimonianza lo rintracciano e lo arrestano. Il giovane confessa senza però fornire dettagli sui complici.

Le indagini, basate anche sui video di sorveglianza, hanno fornito i questi mesi ai carabinieri le prove del coinvolgimento dei due uomini nella tentata rapina. Il giudice ha ritenuto però di fare un distinguo sul tipo di misura cautelare da adottare, più grave, il carcere, per l’autore materiale, già gravato da diversi precedenti penali, e più attenuata, arresti domiciliari, per l’autista/palo.

 

 

Articoli correlati