Tra pensionamenti, malattie e maternità, a mancare sono infermieri e operatori sociosanitari in molti reparti e negli ambulatori: “Ma i Dirigenti dei dipartimenti negano la realtà e affermano che è tutto a posto”, denunciano i delegati della Rsu Cobas
Una situazione che si fa sempre più difficile a causa della carenza di personale: è quella che denunciano i Cobas all'ospedale Serristori. "Siamo ben al di sotto della soglia dei minimi essenziali si lavora a cottimo in ogni reparto, con infermieri e operatori sociosanitari decimati, ignorati e non sostituiti nei reparti, nei servizi e attività ambulatoriali del presidio ospedaliero figlinese", spiegano i delegati Mangiola, Fontanelli e Crinelli.
I vuoti nelle dotazioni di personale sono legati ad una serie di cause, fra cui lunghe malattie, maternità, infortuni, cambi di profilo professionale, pensionamenti e cessazioni di servizio volontarie. Insomma, tante uscite e pochi ingressi all'interno del Serristori: e così i reparti sono in sofferenza, spiegano i Cobas. "Nonostante questa drammatica situazione i Dirigenti del Dipartimento Infermieristico e Ostetrico aziendale, con le solite tabelline artefatte, negano la realtà. Per loro è tutto a posto, i numeri tornano, anzi si potrebbero contenere di più le risorse. E in questa gara al risparmio giocata sulla pelle dei lavoratori si rafforza quel processo di smantellamento e depotenziamento del Serristori che, oltre ad ingrassare il privato sociale, quello convenzionato e le agenzie di lavoro in affitto, sta portando alla deriva il sistema sanitario pubblico del Valdarno fiorentino".
"È dal 2018 – rivendicano i rappresentanti dei lavoratori – che come delegati Rsu Cobas denunciamo le pessime politiche di gestione del personale sanitario e i pericolosi effetti che queste decisioni producono sulle condizioni di lavoro, sulla qualità dei livelli di assistenza e sul mancato rispetto delle norme di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Con conseguenze per ritmi e carichi di lavoro, a cui si aggiungono esigue dotazioni di personale, demansionamento, stress lavoro correlato e mancato turn-over".
Dal 2018 ad oggi, secondo i dati dei Cobas, tra pensionamenti, cambi di profilo, aumento degli infortuni e lunghe malattie sono assenti dal servizio 27 unità lavorative sostituite al momento con 5 lavoratori interinali. "Contratto nazionale di lavoro perennemente violato, direttive europee sul giusto riposo bellamente ignorate, testo unico sulla salute e sicurezza come se non esistesse: un micidiale mix gestionale che produce un aumento del rischio clinico, l’immancabile stress e una impressionante desertificazione di personale. Come delegati Cobas, chiediamo che la Asl Toscana Centro copra immediatamente tutte le carenze, tolga l’ospedale da una pericolosa precarizzazione dell’assistenza, copra i turn over nel rispetto dei Contratti e delle leggi in materia di sicurezza, inviando lavoratori a tempo indeterminato ed in numero adeguato a coprire dignitosamente i turni di lavoro".