29, Marzo, 2024

Ponte di Certignano: soldi stanziati da anni ma i lavori non partono. Al via una petizione popolare

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A intervenire sulla questione sono le Liste civiche Castelfranco Piandiscò e Terranuova in Comune. I cittadini adesso avranno la possibilità di chiedere l’inizio dei lavori. Sul tavolo anche altre problematiche

Otto anni fa sul ponte di Certignano sulla provinciale Setteponti fu deciso l'istituzione del senso unico alternato regolato da semaforo. Le spallette, infatti, della struttura furono giudicate a rischio per la circolazione. Da allora i lavori non sono mai iniziati e la situazione è rimasta inalterata. "E questo nonostante che la Provincia  – afferma il capogruppo della Lista civica Castelfranco Piandiscò, Marco Morbidelli – abbia in bilancio da 8 anni la previsione di 100.000 euro per progettare ed eseguire i lavori necessari. Ancora però non si è dato corso ad alcuna iniziativa".

Marco Morbidelli e Antonella Grassi, della Lista civica Castelfranco Piandiscò  insieme alla consigliera della Lista civica Terranuova in Comune, Paola Manetti, hanno annunciato una petizione popolare perchè possano essere i cittadini a richiedere l'inizio dei lavori.

È stato lo stesso Morbidelli, dopo ripetute interrogazioni nel consiglio dell' Unione dei Comuni del Pratomagno, a presentare una mozione, approvata poi all’unanimità 14 mesi fa, per sollecitare la Provincia di Arezzo, competente per la strada, a provvedere al ripristino del ponte di Certignano. Il presidente dell'Unione, che in quel periodo era l'attuale sindaco di Loro Ciuffenna, Moreno Botti, ha scoperto così che la "Provincia aveva in bilancio da 8 anni la previsione di 100.000 euro per progettare ed eseguire i lavori necessari e che ancora non si è dato corso ad alcuna iniziativa".

"Si ritiene inspiegabile l’assenza delle istituzioni competenti come Provincia, Unione dei Comuni del Pratomagno e gli stessi comuni che lasciano le loro frazioni nel disagio per 8 anni. Sono infatti i cittadini di Castelfranco, Certignano, Piantravigne, Malva e Persignano che quotidianamente subiscono il disagio ed i ritardi prodotti da un semaforo inutile", continua Marco Morbidelli.

 

Le due Liste Civiche, quindi, promuovono una petizione popolare per chiedere ai rispettivi comuni di sollecitare la Provincia e l’Unione dei Comuni del Pratomagno a ripristinare il ponte e restituire la viabilità a doppio senso in quel tratto della Setteponti. Chiedono anche che sia stabilita una data certa per riprendere la normalità del traffico e allo stesso tempo di sapere quali sono le competenze sulle deleghe affidate alla provincia, a quasi due anni dalla legge che ne determinava la chiusura. "A chi competono le manutenzioni e la sicurezza sulle strade provinciali? La Regione Toscana a chi affida le competenze che erano delle province? La viabilità provinciale interessa molte frazioni dei nostri comuni, vogliamo sapere chi ne è responsabile?", domanda Paola Manetti, consigliera di Terranuova in Comune.

 

Marco Morbidelli continua: "Vale la pena ricordare che nello scorso inverno, la lista civica Castelfranco Piandisco' ha sollecitato il Comune, e suo tramite la Provincia, per illuminare la galleria dei Poggi in via Fiorentina verso Faella e lo ha messo in guardia sulla pericolosità di quella strada che solo nel territorio del comune di Castelfranco Piandisco’ conta oltre 100 accessi su un tratto di appena 5 km. Un numero spropositato per la pericolosità che ne deriva. Ci chiediamo chi li ha autorizzati? Dopo la denuncia è stato fatto un sopraluogo? A noi non risulta un seguito".

Al centro della discussione entra anche via degli Urbini, la sua scarsa sicurezza, a causa dell'assenza di illuminazione, di buche e avvallamenti nel manto stradale, di poca manutenzione, e il rischio a cui va incontro quando sarà aperta la circolazione dell'ultimo lotto della variante alla SR69 che si riverserà proprio sulla comunale.

I consiglieri comunali delle due liste civiche, Morbidelli, Grassi e Manetti, infine, sottolineano che "non è consentito di chiedere sacrifici ai cittadini, in questo paese, per poi spendere soldi per servizi che non si fanno. Gli annunci sono ormai un costume della politica del governo, ma agli annunci seguono solo leggi non attuative. In questo caso non sappiamo quanto tempo ancora passerà affinché chi deve subentri ai compiti delle Province. Si tergiversa da anni ed ancora ci sono un Presidente ed un Consiglio Provinciale. Gli uffici in parte smembrati ed il personale che passa anni in un limbo che non produce servizi e non mette basi per sostituirsi al passato. Insomma, se una cosa si chiude, prima di deciderne la chiusura, si deve anche dire come si ricopre quello spazio. In Italia non succede, le regioni rallentano, intanto si pagano persone per non fare nulla. Oltre al danno economico per l’erario, c’è sicuramente un danno morale per quanti avevano un lavoro ed ora aspettano una destinazione senza far nulla".

 

 

 

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