23, Novembre, 2024

Patti territoriali, Giulia Mugnai “A noi sembra di essere distanti dall’attuazione. Occorrono certezze”

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Continua il botta e risposta tra l’assessore regionale Stefania Saccardi e il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai sul Serristori

Non si placano le polemiche sul Serristori. Il sindaco di Figline Incisa lamenta la non attuazione dei patti territoriali, dopo la notizia della chiusura del pronto soccorso pediatrico. L'assessore regionale Stefania Saccardi replica: "Applicati puntualmente, salvo alcuni aspetti di edilizia particolarmente complessa". Ma Giulia Mugnai non ci sta e rimane ferma nelle proprie posizioni chiedendo certezze.

"Noi stiamo ponendo un problema generale e a lungo termine per la strategia da attuare nel presidio e su questo purtroppo non abbiamo certezze. Parliamo per esempio della ristrutturazione dell'ospedale: da oltre tre anni aspettiamo che il progetto preliminare, del primo stralcio da 3 milioni e mezzo per il pronto soccorso, si trasformi in esecutivo. Questi sono tempi inaccettabili anche per una pubblica amministrazione. Tre anni per un progetto esecutivo non sono un tempo accettabile e dimostrano che non è stata data priorità a questo tipo di intervento. Questo è l'elemento essenziale. Dal preliminare presentato nel 2014 non abbiamo visto alcun stato di avanzamento. Non c'è nè il definitivo nè l'esecutivo e sono passati tre anni". 

Sui Patti territoriali, poi, che secondo l'assessore Saccardi sono attuati in gran parte il sindaco di Figline Incisa puntualizza ancora: "A noi sembra invece di essere distanti. Su alcune cose riconosciamo un lavoro effettuato, su molte altre invece non si vede una prospettiva certa ed è questa incertezza che genera preoccupazione in tutti. Se invece nel presidio vi fossero stati segnali concreti tutti sarebbero rassicurati". 

Sui dati che cita l'assessore regionale Giulia Mugnai spiega: "I numeri devono essere pesati in base alle specialistiche. Tutti siamo consapevoli che il Serristori non possa tornare ad essere come prima. I numeri dimostrano però una cosa: che abbiamo bisogno del presidio e che non possiamo fare altrimenti. Adesso vogliamo certezze in più".

 

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