24, Dicembre, 2024

Moreno Torricelli: un mal d’Africa che dura da 30 anni. “Per me è come tornare a casa”

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Partito dal Matassino con la sua Land Rover super attrezzata è tornato a casa prima di Pasqua. Ancora una volta tante le avventure che ha vissuto nel Continente africano. Un amore per l’Africa che durerà per sempre

Lo abbiamo incontrato la vigilia della ennesima partenza per l'Africa. Adesso Moreno Torricelli, residente al Matassino, è tornato ma già pensa al prossimo viaggio. Sono 30 anni che effettua queste avventure e ogni volta è la stessa cosa: al ritorno già pensa di ripartire. E quando racconta e sulla carta indica i luoghi visitati e il percorso fatto gli brillano gli occhi come a colui che torna indietro con la mente a una parte bellissima e importante della propria vita. 

La sua abitazione è piena di oggetti presi nel Continente africano: da quelli più piccoli a quelli più ingombranti ma tutti comunque singolari. Moreno infatti non visita le mete turistiche ma quelle meno battute dove può trovare davvero la genuinità dei luoghi e della gente. Ed è per questo che può riportare a casa scatti della vita di tutti i giorni di queste popolazioni e dei momenti più personali. Con lui la gente si lascia riprendere nella propria quotidianeità. Ed è per questo che la sua macchina fotografica può immortalare gli angoli più suggestivi dell'Africa.

Il suo mal d'Africa si imprime nei tramonti, nelle distese del deserto, negli animali, nella gente. Sono 30 anni che Moreno ha allacciato questo rapporto con il continente africano e non intende interromperlo. Parte da solo con una Land Rover allestita per lo scopo. 

"C'è sempre qualcosa da vedere – racconta – Ho viaggiato da nord a sud da est a ovest. Ma vedo che è sempre più difficile realizzare questi viaggi per problemi burocratici e di sicurezza. È peggiorato molto".

In tutto c'è un inizio: "Tutto è nato con un viaggio organizzato da un'agenzia turistica. Sono andato con mia moglie in Egitto. Da lì ho capito che l'Africa aveva tanto da dare ma andava vista in maniera diversa. È nata così l'esigenza di viaggiare con un mezzo mio per vedere le realtà dei paesi. La prima cosa è stata acquistare la macchina e attrezzarla per queste esigenze. L'auto è attrezzata per questi tipi di viaggi: devo essere autosufficiente in tutto per la cucina, il dormire. Mi porto dietro quello che penso sia necessario".

I ricordi di Moreno continuano attraverso i paesi che maggiormente lo hanno colpito: "Se dovessi scegliere i paesi: Etiopia e Camerum perchè sono un concentrato di Africa, dalle persone ai paesaggi, dagli animali alle tradizioni popolari. In questi due paesi si può trovare tutto questo. Per gli animali bisogna andare nell'Africa orientale, Kenia e Tanzania e australe".

Ma cosa lega l'uomo, il visitatore all'Africa: "Il fascino dell'avventura e della scoperta. L'Africa è qualcosa di diverso da tutti gli altri paesi. Ho letto la descrizione di uno scrittore che io sposerei: 'Visto che i resti più antichi dell'uomo sono stati trovati in Africa, è un tornare a casa visto che proveniamo da questo paese'. Ecco per me è come tornare a casa".

Moreno, poi, racconta il ritorno in Valdarno. "Non è facile riabituarsi. Mi manca quasi subito. E penso a come poter fare per tornare. Il resto è solo attesa. Tornerò all'inizio del prossimo anno". 
 

In tutto 250.000 chilometri quelli percorsi da Moreno Torricelli in 30 anni e gli brillano ancora gli occhi quando ripensa all'ultimo viaggio attreverso il Senegal, la Sierra Leone, la Liberia, il sud del Burkina Faso, i villaggi in Benin. La sua passione ha trovato spesso, negli anni, spazio tra le pagine dei quotidiani, delle riviste specializzate e dei periodici come IlValdarno che Moreno ringrazia per tanta attenzione.
 

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