29, Marzo, 2024

Macchina Menarini, Chiassai sconcertata per la gestione della Asl

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Dopo il comunicato Asl in cui il macchinario “Vita-PCR Menarini” non ha superato le prove di validazione, il sindaco Chiassai si scaglia contro l’azienda sanitaria e la esorta a gestire il problema

Lo strumento "Vita-PCR Menarini" non supera le prove di validazioneprovoca il disappunto del sindaco di Montevarchi per la gestione emergenziale della Asl: il macchinario, donato all'ospedale grazie ad una raccolta fondi effettuata a Montevarchi, permetteva di avere diagnosi immediate. Un supporto fondamentale, secondo la prima cittadina, per l'Ospedale del Valdarno.

Si è dunque scagliata contro la Asl, il sindaco Silvia Chiassai Martini, esortando l'azienda sanitaria a risolvere il problema sanità del territorio. "Che rispetto c’è verso una comunità che si è rimboccata le maniche, facendosi carico di un compito non suo perché qualcuno inadempiente e incapace non è riuscito a tenere sotto controllo e gestire al meglio il nostro territorio, e poi neanche ci informa formalmente. Un sindaco rappresenta una comunità intera e più di 4000 abitanti hanno scelto con i loro soldi di andare in questa direzione e di aiutare la sanità pubblica, è la prima volta che la comunità acquista un macchinario per la sanità pubblica poiché la stessa sanità non è riuscita a risolvere il problema."

"Se questo macchinario prima va bene, poi non va bene e si mette in discussione l’efficacia di un mezzo ordinato dalla Regione stessa, siamo in balia del niente – continua Chiassai – avete cambiato idea? Allora risolvetelo voi il problema, perché il problema è in mano vostra; siete voi che dovete gestire la sanità del nostro territorio, siete voi che avete la responsabilità di gestire questa situazione emergenziale. Il Valdarno è stato lasciato solo e dopo due mesi non c’è ancora un protocollo"

"Nella RSA avete fatto un disastro immane, ancora oggi sto chiedendo un protocollo da seguire in queste strutture e voi rimandate a noi la formalizzazione dei protocolli – prosegue Chiassai – Dobbiamo sapere noi come gestire il Covid in una struttura assistenziale? Siamo noi che vi chiediamo di fare tamponi ai cittadini, agli anziani, agli operatori sanitari a monte dell’80 per cento di contagi che sono tutti a causa di mancanza di controllo degli operatori sanitari dentro gli ospedali, dentro le RSA, dentro i distretti e continuate a non prendere in mano dopo due mesi una gestione decente di questo fenomeno?"

"Andate a parlare con i medici che sono in ospedale, che finalmente avevano uno strumento per una diagnosi immediata – conclude Chiassai – e sapere se operare d’urgenza un paziente Covid o non Covid; parlate con loro e capite qual è la differenza tra l’avere un macchinario con una risposta immediata o continuare a far lavorare un cittadino o degli operatori per una settimana, nel migliore dei casi, per avere una risposta se è positivo o se negativo. Intanto quell’operatore continua ad essere a sua insaputa un portatore di Covid. Sono molto, molto preoccupata, oltre che sconcertata, perché purtroppo la nostra salute è nelle vostre mani."

 

 

 

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