Il Movimento 5 Stelle ha abbandonato l’aula dove si stava tenendo il consiglio comunale a Reggello in segno di critica verso lo svolgimento della seduta e ha manifestato per le strade del paese. ” Ci sono 64 interrogazioni e 28 mozioni da discutere da mesi, ma il consiglio e la giunta non lo fanno”
Hanno abbandonato l’aula del consiglio comunale per protesta e hanno manifestato per le vie del paese. I consiglieri Saverio Galardi e Antonio Ortolani, del Movimento 5 Stelle, hanno voluto così criticare la gestione e lo svolgimento della seduta reggellese che, secondo loro, si sofferma ad affrontare temi e argomenti di rilevanza nazionale e tralascia quelli di importanza locale.
“Siamo usciti per denunciare questo triste gioco dell’inutilità. Ci si perde in discussione inutili, sulle quali l’assemblea non ha competenze, invece di trattare questioni importanti per il territorio. Ci sono 64 interrogazioni e 28 mozioni da discutere da mesi, ma il consiglio e la giunta non lo fanno”.
Le mozioni all’ordine del giorno del consiglio comunale riguardavano: “la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri palestinesi”, la “solidarietà al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alla presidente della Camera Laura Boldrini”, presentato dal capogruppo del Pd Piero Giunti, ed infine due testi, Pd e Fratelli d’Italia, sul “sostegno e solidarietà ai due marò”.
In particolare M5S si riferisce alla mozione di Giunti sui fatti avvenuti in Parlamento: “Tra il 27 gennaio ed il 2 febbraio si sono verificate interruzioni gravi e dannose nel regolare svolgimento delle attività parlamentari causate dall’occupazione dei banchi del Governo e di varie commissioni Parlamentari da parte del Movimento 5 Stelle”.
Galardi e Ortolani criticano l’atto del capogruppo del Pd:
“Non tanto perché una mozione attacca frontalmente il nostro Movimento, ma perché ci chiediamo seriamente quale sia la rilevanza per il nostro Comune: lo scopo della maggioranza è quello di presentare questi atti fumosi, perdere tempo e non discutere le esigenze di un territorio che continua a fare i conti con un’amministrazione non all’altezza del proprio ruolo”.
“Questi atti sono dei veri e propri diversivi – commentano amaramente Galardi e Ortolani – che sono prodotti e messi all'ordine del giorno con urgenza al fine di non discutere i documenti che trattano fatti territoriali concreti. Basta scorrere l’ordine del giorno degli ultimi consigli comunali per vedere come ci siano interrogazioni e mozioni ferme anche da un anno: una lista infinita di atti che riguardano Reggello e non i massimi sistemi ma che non trovano spazio in assemblea”.